Di età compresa tra i 30 e i 39 anni con laurea, lavoro dipendente, residenza nei grandi centri delle regioni del nord est ed equamente divisi tra donne e uomini. E’ questo l’identikit del consumatore tipo di alimenti biologici tracciato l’ultima Indagine Coldiretti-Ispo sulle opinioni degli italiani sull’alimentazione in occasione dell’apertura del Salone internazionale dell’alimentazione, salute e ambiente (Sana) che si svolge a Bologna fino all’11 settembre.

Sei italiani su dieci (64%) – precisa la Coldiretti – hanno acquistato nel 2004 cibi biologici spendendo una cifra stimabile in 1,6 miliardi di Euro che rappresenta una percentuale dell’1,4% del totale dei consumi alimentari, rimasta stabile in Italia nell’ultimo anno mentre sul mercato mondiale i consumi sono cresciuti del 7-9% per raggiungere i 25 miliardi di dollari secondo l’Ifoam.

In Italia la domanda di prodotti biologici è destinata – sottolinea la Coldiretti – per il 22% a prodotti in scatola, per il 21% a latte e derivati, per il 18% a frutta e verdura, per il 13% a pane, pasta e riso, per il 12 a bevande, per il 9% a carne e uova e per il 5% a prodotti dietetici. A fronte di una sostanziale stazionarietà dei consumi si assiste – sostiene la Coldiretti – ad una forte riduzione nella produzione nazionale che nel 2004 ha registrato un calo del 17,4% nel numero di imprese che è risultato di 34.836 ed una riduzione del 9,3% nella superficie coltivata che è scesa a 954.361 ettari. Nonostante questo – continua la Coldiretti – l’Italia nel 2004 ha comunque conquistato il podio nella classifica mondiale della produzione biologica davanti a Stati Uniti e Brasile ed è preceduto soltanto da Australia e Argentina, tutti Paesi che hanno la disponibilità di terreni coltivati enormemente più grande di quella nazionale.

Ma per mantenere il primato nazionale nell’Europa allargata dove l’Italia è leader assoluta con oltre un terzo delle imprese e oltre un quinto della superficie è necessario – afferma la Coldiretti – un intervento normativo che renda riconoscibile il biologico nostrano da quello che arriva dall’estero tenuto conto che nel 2004 c’è stato un aumento di ben il 13% del numero di importatori. Si tratta – precisa la Coldiretti – di una esigenza reale come dimostra il crescente arrivo di prodotti che in assenza di una adeguata etichettatura di origine sono destinati a confondersi con le tipicità nostrane: dalle lenticchie al farro, dal grano al riso.

Per consentire scelte consapevoli ai consumatori bisogna evitare che venga “spacciato” come nazionale prodotto estero ed è per questo necessario – conclude la Coldiretti – rendere operativo il marchio del biologico italiano per colmare il ritardo del nostro Paese nei confronti di Francia, Germania, Austria, Belgio, Svizzera, Olanda, Svezia e Danimarca che hanno da tempo fatto questa scelta. E per aiutare a riconoscere ed apprezzare il biologico italiano la Coldiretti sarà al Padiglione 21/B Stand B39-C40 del Sana, dove il “biologico sposa il tipico”, con decine di aziende di tutte le regioni associate ad Anagribios che presenteranno i propri prodotti: dalla mandorla di Toritto al Dolcetto d’Alba, dal miele di lavanda al Lambrusco di Sorbara DOC, dall’ aceto balsamico tradizionale alle composte di frutti di bosco, dalle lenticchie di Onano all’olio DOP Val di Mazara. Inoltre per aiutare i più piccoli a contenere i consumi a Sanalandia, nel padiglione 35, la Coldiretti ha realizzato un percorso dell’ energia, che parte dalla preistoria per arrivare ai giorni nostri.