L’impresa nel cuore della citta’, nelle piazze, perche’ l’impresa vuol dire sempre di piu’ la sua sulla crescita della citta’. Il presidente di Assindustria di Bologna, Gaetano Maccaferri, ha presentato le iniziative per il 60mo anniversario dell’associazione che terra’ la sua assemblea e che dal 7 al 9 ottobre portera’ in 12 piazze e luoghi del centro una ventina di imprese, testimonianza dell’eccellenza del sistema produttivo bolognese ”per dare un segnale positivo alla comunita’, la forte determinazione di andare avanti, non semplicemente di sopravvivere. Ma di crescere e competere”.


Gaetano Maccaferri, il presidente dell’associazione che presto, ha confermato, cambiera’ nome per uniformarsi a una decisione nazionale e si chiamera’ Confindustria Bologna, nella storica sede di via S.Domenico da’ il via a una serie di incontri con la stampa con cui spiegare cosa avverra’ in una ricorrenza cosi’ importante, in un momento ancora difficile per l’economia italiana che comunque fa vedere segni di ripresa, soprattutto a Bologna. Per oggi ci si limita a spiegare che non saranno luoghi tipo stand di fiera in cui mostrare i prodotti, ma luoghi-vetrina per fare uscire dai muri di cinta delle industrie cittadine la sapienza, il lavoro, la passione e la ricerca che c’e’ dietro a quei prodotti e dialogare, anziche’ mostrare e basta. Architetti di fama sono stati chiamati a divulgare il verbo industriale petroniano ma solo in un prossimo appuntamento si sapra’ quali siano quelle 20 e piu’ imprese cittadine che daranno lustro a una tradizione e un messaggio positivo alla comunita’ di appartenenza tra Piazza Re Enzo, Piazza Nettuno, Voltone del Podesta’, Piazza di Porta Ravegnana, Piazza della Mercanzia, Via de’ Musei, Piazza Galvani, Piazza S.Domenico, via d’Azeglio, Piazza dei Celestini, via IV novembre, Piazza S.Francesco.


Una dimostrazione di orgoglio di una categoria che si e’ sviluppata soprattutto nel secondo dopoguerra a Bologna e che ora, come e’ accaduto in citta’ di piu’ antica tradizione industriale come Milano e Torino, dalla fase della concentrazione sul lavoro arriva a mettere a disposizione della collettivita’ le proprie capacita’ e il proprio tempo, impegno di una borghesia che vuole essere illuminata: ”Un sistema industriale – ha detto Maccaferri – ha successo anche grazie alla qualita’ dell’ambiente in cui opera e delle sue infrastrutture. In cambio le aziende restituiscono al territorio benessere. I bolognesi devono essere coscienti del livello eccellente della nostra realta”’. Si potevano fare convegni, mostre, esposizioni di prodotti, si e’ voluto tentare una sfida piu’ difficile, portare le imprese in piazza, ”accettata con entusiasmo per contribuire a diffondere l’immagine positiva di Bologna nel mondo, famosa per la sua cucina, per la sua arte, i suoi monumenti, la sua universita””. In questo, ha sottolineato Maccaferri, Assindustria ha trovato ”l’eccellente collaborazione del Comune. Abbiamo illustrato la nostra proposta al sindaco che ne’ e’ stato ben contento e che ci ha messo a disposizione le sue strutture che hanno collaborato con grande efficacia. Ringrazio Sergio Cofferati assieme al suo staff”.


Insomma, il sistema industriale bolognese vuole aiutare la citta’. Vuol dire la sua. E in questo senso va l’idea di aumentare la competitivita’ della citta’ attraverso un progetto di edilizia per l’affitto che sara’ illustrato il 23 settembre nell’Oratorio di San Giovanni Battista dei Fiorentini, sul tema: ”Attrarre sul territorio talenti e creativita’: l’housing sociale per la crescita e lo sviluppo della citta”’. Affrontare il problema casa, insomma, e’ un tema che sta a cuore agli industriali, come altri temi sociali, tipo quello posto dal presidente di Api Bologna, Paolo Mascagni, secondo cui nei vertici di societa’ come l’Aeroporto o la Camera di Commercio dovrebbe esserci un imprenditore: ”Per l’aeroporto e camera di commercio come discorso generale e’ una cosa che ha un senso. Possono essere esempi ma non sono necessariamente quelli quelli i target su cui concentrarci ora. In futuro sicuramente varra’ la pena di ragionarci”.