Gli immigrati che hanno frequentato le scuole italiane nell’anno scolastico 2004-2005 sono stati 361.576, ben 81.576 in piu’ rispetto all’anno precedente. Di questi, il 90,6% ha frequentato istituti statali, e il 9,4% istituti non statali. Il maggior numero di alunni stranieri si trova nella scuola primaria (40%) e piu’ della meta’ delle scuole italiane (56,94%) annovera tra i suoi iscritti studenti stranieri, contro il 43,06% che ne e’ privo. Sono alcuni dei dati resi noti dal ministero dell’Istruzione in una sua ricerca.


Sempre secondo i dati presentati dal Miur, relativi pero’ al 2003-2004, ai primi posti tra i 191 paesi di provenienza ci sono i gruppi di Albania, Marocco, ex-Jugoslavia, con la progressione notevole della Romania e dell’Ecuador.


La presenza di alunni stranieri e’ pero’ molto disomogenea e differenziata sul territorio nazionale, la cui media e’ del 3,5%. La concentrazione di alunni stranieri e’ infatti piu’ elevata nelle aree del Nord, in particolare nel Nord-Est (6,1%), seguito da Nord-Ovest (5,7%), Centro (4,8%), Sud (0,9%) e Isole (0,7%).

Ai primi posti tra le province ci sono Mantova (9,3%), Prato (9,1%), Reggio Emilia (8,7%), Piacenza (8,3%) e Modena (8,1%); tra le regioni l’Emilia Romagna con il 7%, mentre tra i comuni capoluogo il primo della lista e’ Milano con il 10,2%. Quello delineato in Italia e’ un modello variegato, policentrico, nel quale i poli di attrazione non sono solo le grandi metropoli, ma anche le piccole citta’ e i paesi.


Anche se gli studenti immigrati sono sempre di piu’ sui nostri banchi di scuola, gli esiti rimangono pero’ diversi da quelli dei loro compagni italiani. Il divario dei tassi di promozione tra allievi stranieri e italiani e’ infatti di -3,36 nella scuola primaria, -7,06 nella secondaria di primo grado, -12,56 nella secondaria di secondo grado, in cui piu’ di un alunno straniero su quattro non consegue la promozione.