Per il 2005 le imprese bolognesi prevedono di effettuare 14.610 assunzioni a fronte di 13.420
uscite. Ne risulta un saldo occupazionale pari a 1.190 posti in più rispetto al 2004. Il dato emerge dall’indagine condotta dalla Camera di Commercio felsinea, per l’ottavo anno consecutivo, su circa 1.600 imprese associate.


Il saldo maggiore è attribuito alle imprese con meno di 10 dipendenti e del comparto dei servizi, che conta di chiudere l’anno con un totale di 9.580 assunzioni, seguite dalle 5.030 dell’industria.
All’interno del terziario, che incide da solo per il 54,9% sull’incremento occupazionale complessivo, in maggiore crescita sono la sanità e l’istruzione, seguiti dai servizi avanzati per le imprese e i servizi alle persone.
Un lieve calo, invece, è previsto per il settore dell’informatica e del commercio. Per circa un terzo delle assunzioni sono richiesti espressamente degli uomini, percentuale che aumenta al 60% per l’industria.
Rispetto al tipo di contratto, il 52% dei nuovi assunti hanno un contratto atipico, percentuale che segna, per la prima volta in provincia, un sorpasso rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato. A scegliere le forme più flessibili sono in particolare le aziende piccole e medie.

Continua il calo della domanda di personale non qualificato, mentre a fronte di una forte domanda di operai specializzati, 6 su 10 di queste figure risultano per le imprese ‘di difficile reperimento’. Il laureati sono richiesti per lo più nel settore creditizio, assicurativo e finanziario e nella costruzione di apparecchi medicali e di precisione.

Scende del 10%, inoltre, la richiesta del diploma superiore. In questo quadro, il rischio di mancato incontro tra domanda e offerta, lascia prevedere per il futuro che i livelli occupazionali possano subire qualche flessione.

A coprire, infine, più della metà delle assunzioni
tra il personale non qualificato sono gli estracomunitari (in termini assoluti si stratta di 4.800 unità, pari al 51,7%). Gli stranieri
rappresentano anche il 41,3% degli addetti alle vendite e ai servizi alla persona. Rispetto all’offerta di forza-lavoro straniera, tre assunzioni su quattro sono previste nei servizi.