Dopo i recenti festeggiamenti per il quarantennale della sua carriera Luciano pavarotti si prepara a festeggiare, il 12 ottobre, i 70 anni. Nel giorno del suo compleanno ‘Big Luciano’ sara’ su un aereo che lo portera’ a Stoccarda per l’ennesimo concerto del suo ultimo tour.

Pavarotti aveva infatti deciso mesi fa di dare l’addio alla scena operistica e lo sta facendo con un mega tour mondiale il ‘Farewell’, che tocchera’ complessivamente 40 citta’, dal medio oriente all’America passando per le principali capitali europee, fino all’ultima esibizione, quella del prossimo 8 luglio in Gran Bretagna, dopo la quale, dice ”andro’ in pensione” .



Il celebre tenore, simbolo del belcanto italiano, nacque a Modena il 12 ottobre del 1935. La passione per l’opera, ereditata dal padre panettiere nonche’ tenore amatoriale, si fa viva in lui sin da giovanissimo. Dopo essersi inizialmente dedicato all’insegnamento elementare, pur proseguendo gli studi di canto con Arrigo Pola ed Ettore Campogallicani, decide di dedicarsi completamente alla musica.



Il suo primo vero esordio sulla scena avviene all’eta’ di 26 anni con la vincita del premio internazionale ‘Achille Pera’. Il 1961 segna anche il debutto del giovane tenore, al Teatro Municipale di Reggio Emilia con la ‘Boheme’ di Puccini, opera che riprendera’ piu’ volte nell’arco della sua carriera artistica. E’ il ‘Rigoletto’, pero’, a segnare la sua scalata al successo.

Due anni dopo Pavarotti e’ a Londra dove, una fortunata coincidenza, gli da’ l’opportunita’ di sostituire Giuseppe Di Stefano (il suo cantante lirico preferito) nella ‘Bohe’me’.
L’avvenimento da’ una certa visibilita’ al cantante che ottiene il contratto discografico con la Decca. Da allora la sua ascesa e’ inarrestabile: il tenore italiano si esibisce a Miami, negli Stati Uniti ed in Australia.



Ma e’ l’esibizione al Metropolitan Opera di New York, nel 1972, a segnare un vero e proprio exploit, quando, in occasione dell’esecuzione de ”La Fille du Re’giment” di Donizetti, manda in visibilio il pubblico eseguendo ben nove indimenticabili Do di petto.
E’ suo il record di 17 chiamate ed ovazioni al sipario.



Gli anni ’80 e ’90 vedono il maestro impegnato in una serie d’importanti iniziative benefiche che contribuiscono ad accrescere la sua gia’ enorme fama. Sono gli anni dei concerti de ”I tre tenori”, dove si esibisce assieme a Placido Domingo e Jose’ Carreras, e del ”Pavarotti & Friends”, con cui il tenore italiano stringe delle interessanti collaborazioni artistiche con cantanti del calibro di Bono, Liza Minnelli, Stevie Wonder, Elthon John, Eric Clapton ed Andrea Bocelli per citarne solo alcuni, dando vita a delle singolari commistioni musicali.



Grazie agli incassi dei concerti Pavarotti contribuisce al finanziamento di numerose iniziative filantropiche umanitarie e non solo: con i proventi dell’evento ”I Tre Tenori”, svoltosi a Modena il 17 giugno 1997, sostiene la ricostruzione dei teatri ‘La Fenice’ di Venezia e ‘Gran Teatre del Liceu’ di Barcellona.



Nello stesso anno e’ proclamato Ambasciatore della Pace dalle Nazioni Unite, per le innumerevoli opere di beneficenza caratteristiche di tutta la sua carriera artistica.



Gli anni ’90 sono stati quelli dei grandi concerti all’aperto, rivelatisi anche questi dei grandi successi. Il concerto ad Hyde Park, a Londra, e’ stato il primo di musica classica nella storia del parco, ed ha attirato la presenza di piu’ di 150.000 persone, oltre a quella di Carlo e Diana.



Nel giugno 1993, in piu’ di 500.000 si sono radunati per ascoltarlo al Central Park di New York, mentre in milioni seguivano lo spettacolo alla televisione. A settembre dello stesso anno, all’ombra della Torre Eiffel a Parigi, ha cantato davanti a circa 300.000 persone.



Un impegno amplissimo, quello del maestro, coronato da un successo planetario attestato dai milioni di copie vendute dei 110 dischi pubblicati, da un vastissimo repertorio operistico che spazia dalla ”Tosca” a ”La Sonnambula”, da ”La Traviata” alla ”Turandot”, da un’impressionante numero di concerti sparsi per il mondo e da una vastissima serie di onorificenze internazionali con cui e’ stato insignito.



A testimoniare della sua popolarita’ anche le numerose caricature del maestro tra cui spicca la memorabile parodia di Walt Disney che affiancava a Paperino il grande tenore ”Luciano Paperotti”.



Nella vita artistica di Pavarotti non sono mancati momenti meno facili come quando, al debutto ne ”L’Aida”, all’inizio negli anni ’80 a San Francisco, la critica non gli fu favorevole, per non dimenticare la ‘celebre’ stecca presa qualche tempo fa a ”La Scala” di Milano che suscito’ una grande risonanza mediatica.



Anche la sua vita privata e’ stata segnata da periodi difficili, a partire dall’incidente in cui, nel 1975 di ritorno dagli Stati Uniti, l’ aereo su cui si trovava si e’ schianto’ al suolo in fase di atterraggio spezzandosi in due e lasciandolo fortunatamente illeso.

Sul finire degli anni ’90 un clamoroso contenzioso col Fisco italiano per sospetta evasione si concluse con un lauto versamento da parte del tenore, riportandolo sulle prime pagine dei giornali.



Poi il divorzio dalla prima moglie, Adua Mantovani, giunto dopo una trentaquattrennale unione, la morte di uno dei due gemelli avuti dalla seconda moglie, Nicoletta Mantovani, e la recente operazione alla schiena.