Mito del folk-pop e della storia della musica
del Novecento, Bob Dylan torna in Italia per due sole date, tra cui il 10 novembre al PalaMalaguti di Casalecchio (Bologna), dove suonerà con la sua
band.


E’ innegabile che di lui non ci sia più nulla da scoprire, ma è altrettanto vero come in questo periodo il 64enne cantautore sia ‘studiato’
soprattutto per il primo periodo, all’inizio degli anni ’60, quando si propose al Greenwich Village di New York (esordì nel 1961) con canzoni che
hanno poi fatto la storia.

E’ uscito in questi giorni anche in Italia, da Feltrinelli, ‘The Bob Dylan Scrapbook’, più che un semplice libro uno
scrigno con ‘memorabilia’ in facsimile: testi autografi di canzoni (tra cui ‘Like a rolling stones’ e ‘Blowin in the wind’), immagini di archivio,
biglietti e adesivi di concerti, gli appunti del critico Robert Shelton sul concerto di Dylan al festival di Newport del 1965 quando ad un certo punto
scandalizzò tutti imbracciando la chitarra elettrica al posto della tradizionale acustica. E’ un mondo che si apre sul Dylan degli inizi, completato da un cd con interviste.
Il libro potrebbe accompagnare idealmente ‘No direction home’, titolo del ritratto che ne ha fatto Martin Scorsese (autore anche de ‘L’ultimo
valzer’, con Dylan tra gli ospiti): quattro ore per la tv (in Italia è ancora inedito), in due parti, in cui Robert Zimmerman (vero nome di Dylan) è raccontato nel periodo 1961-66 tra materiale inedito, testimonianze, concerti, tour.
Infine c’è il disco ‘live’ di un concerto di Dylan nel 1962 sul palcoscenico del famoso Gaslight Cafè del Greenwich: ha scandalizzato i fan (‘Si è venduto’ hanno scritto ne siti Internet) perchè pubblicato
nelle settimane scorse da Starbucks, catena americana di coffee shop. Ma Dylan è sempre al centro di tutto, è un evergreen: esistono 6.000
versioni di 350 sue canzoni proposte da 2.800 artisti diversi.

I biglietti del concerto bolognese sono in vendita a 32 euro (parterre in piedi) e a 40 (gradinate numerate). Info: 059/361116, Studio’s on line.