Quattro persone, ritenute esponenti di spicco del clan Dragone operante tra Cutro (in provincia di Crotone) e Reggio Emilia, sono stati arrestate dalla squadra mobile del capoluogo calabrese per associazione mafiosa finalizzata alle estorsioni.

Gli arrestati figurano tra i maggiori esponenti della cosca facente capo al presunto boss Antonio Dragone ucciso lo scorso anno in un agguato nel crotonese, nel quale i killer mostrarono per la prima volta la disponibilità di un bazooka.
Le misure restrittive emesse rientrano nel quadro delle indagini effettuate dalla squadra mobile di Crotone per fare luce sull’omicidio del presunto boss e su una serie di estorsioni.

Queste ultime, secondo gli investigatori, avevano raggiunto un elevato livello di sofisticazione in quanto prevedevano un ruolo specifico di un’impresa edile utilizzata come veicolo per costringere imprenditori e titolari di attività commerciali a versare somme di denaro, oppure a imporre forniture di materiali inerti o prestazioni lavorative sotto la minaccia di atti intimidatori.