In Italia sono analfabete totali e senza alcun titolo di studio 5.981.579 persone, dunque quasi 12 italiani su cento, e l’Italia e’ il Paese che ha il piu’ basso livello di addetti all’industria con titolo universitario.


Numeri e considerazioni sul sistema scuola-societa’ nell’Italia dei nostri giorni e’ stato fatto da Saverio Avveduto, presidente dell’Universita’ di Castel Sant’Angelo dell’Unla, che questa mattina ha presentato lo studio ‘La croce del Sud. Arretratezza e squilibri educativi nell’Italia di oggi’.


Sono nove le regioni italiane oltre il limite che gli studiosi considerano di allarme per popolazione senza titolo di studio, pari all’8%. La regione piu’ analfabeta e’ la Basilicata, con il 13,8%, seguita dalla Calabria (13,2%), dal Molise (12,2%), dalla Sicilia (11,3%), dalla Puglia (10,8%), dall’Abruzzo (9,8%), dalla Campania (9,3%), dalla Sardegna (9,1%) e dall’Umbria con l’8,4%.


Basandosi sui dati Istat relativi al censimento del 2001, la ricerca mostra come i cittadini italiani, quanto a scolarita’, formano una piramide appuntita: al vertice, 7,5% di laureati, pari a circa 4 milioni; subito sotto 25,85% degli italiani che hanno frequentato le scuole secondarie superiori; segue il 30,12% con il titolo di scuola media; mentre e’ pari al 36,52% la percentuale di italiani senza alcun titolo di studio o in possesso della sola licenza elementare: circa 20 milioni su 53 censiti.


Tra le nove regioni italiane oltre il
limite che gli studiosi considerano di allarme, sorprendentemente alcune hanno un alto tasso di laureati: la Calabria, per esempio, ha piu’ laureati della Lombardia, del Piemonte, dell’Emilia Romagna e del Veneto.
Altra sorpresa, la distribuzione per grandi Comuni (oltre i 250 mila abitanti): Catania con l’8,4% e la grande citta’ piu’ analfabeta d’Italia seguita da Palermo (7,4), Bari (6,7) e Napoli (6,2).


Lo studio presentato stamane mostra inoltre come negli ultimi 10 anni la situazione non sia mutata di molto: lo stesso e’ rimasto il numero dei laureati con un aumento appena dell’1,19% degli italiani raggiunti dalla scuola: l’offerta educativa, secondo i relatori dello studio, e’ stata dunque sostanzialmente ferma.


La ricerca mostra anche la collocazione dell’Italia tra i Paesi piu’ istruiti secondo i dati Ocse 2004, che vede l’Italia al terz’ultimo posto tra i 30 concorrenti: ci seguono solo Portogallo e Messico. Su richiesta dell’Universita’ di Castel Sant’Angelo, l’Ocse ha poi fornito i dati che accertano il possesso di un titolo d’istruzione superiore nella forza lavoro compresa tra i 25 e i 64 anni: su 11 Paesi considerati, il nostro Paese e’ all’ultimo posto per addetti alla produzione di merci e servizi in possesso di qualifica universitaria e oltre.