“Trasferire la Galleria Estense nell’ex ospedale Sant’Agostino sarebbe per Modena una grande opportunità. Non si tratterebbe di un semplice trasloco, ma di un investimento destinato a modificare anche il volto della piazza e l’accesso ovest al centro storico”. Sulla scia delle considerazioni svolte dal sindaco Giorgio Pighi nella relazione alla città di martedì scorso, l’assessore comunale alla Cultura Mario Lugli rilancia l’ipotesi di trovare una nuova e più ampia collocazione per una delle maggiori raccolte italiane d’arte, che conserva capolavori appartenuti ai duchi d’Este – tra cui opere di Velazquez, Bernini, Reni ed El Greco – disegni, strumenti musicali, medaglie, bronzetti e sculture.

“Con il Duomo e il Palazzo ducale, la Galleria Estense è uno dei gioielli di Modena – afferma Lugli – e merita una collocazione adeguata e di maggiore impatto visivo. Lo spazio dell’ex ospedale Sant’Agostino, di fronte al Palazzo dei musei, sarebbe perfetto. La Galleria, infatti, passerebbe dai 3 mila 745 metri attuali a 4 mila 266, quindi avrebbe a disposizione un’area maggiore per le raccolte e per gli uffici”. Una riflessione sul comparto Sant’Agostino e sulla valorizzazione della Galleria è in corso da tempo tra Comune, Soprintendenza ai beni storici e artistici, Soprintendenza ai beni architettonici, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, che ha acquistato l’ex ospedale, e Confindustria, che ha avanzato un progetto di riqualificazione della piazza. “Una nuova collocazione valorizzerebbe ulteriormente le importanti collezioni dei duchi d’Este – prosegue Lugli – e si integrerebbe con i Musei scientifici dell’Università, che si trovano dietro il complesso di sant’Agostino e per i quali è previsto un progetto di riallestimento. Inoltre, la storica farmacia all’angolo tra la piazza e via Ramazzini potrebbe essere riallestita con i vecchi arredi per farla diventare una nuova e suggestiva reception. Più in generale – conclude Lugli – l’ingresso da ovest al centro storico risulterebbe maggiormente valorizzato, più accogliente e affascinante sia per i modenesi che per i turisti”.