In Emilia Romagna il fenomeno AIDS non accenna a diminuire. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, in Emilia Romagna, dal luglio 2004 al giugno 2005, si sono avuti 160 nuovi casi di cui il 10% a Bologna. Un numero sostanzialmente stabile già da qualche anno, un segnale che l’infezione da HIV è ancora un pericolo da non sottovalutare.


Il 50% delle persone in AIDS ha un’età compresa tra 35 e 49 anni, in prevalenza maschi: 3 a 1.
L’Emilia-Romagna, per l’incidenza di casi notificati di AIDS tra, luglio 2004 e giugno 2005, ogni 100.000 abitanti, è al secondo posto a livello nazionale dopo la Lombardia (dati Centro Operativo AIDS, COA, del Ministero della Salute).
Il serbatoio di infezione è ancora ampio e si stima che attualmente in Emilia-Romagna i sieropositivi siano compresi fra i 6.000-9.000 ed a livello nazionale la stima è di circa 110.000-130.000 HIV positivi.

Il calo delle morti e la condizione di AIDS conclamato, che in effetti si registra (nel 2004 il tasso di mortalità è sceso al 12,2%, nel 1985 il tasso era al 100%) è dovuto all’efficacia delle terapie antiretrovirali che possono prolungare di diversi anni la speranza di vita di una persona sieropositiva ed in AIDS. Inoltre i farmaci antiretrovirali consentono di ritardare il passaggio dalla condizione di sieropositività a quella di AIDS conclamato. A tutt’oggi però i farmaci antiretrovirali non sono in grado di debellare definitivamente il virus HIV.

L’AIDS riguarda tutti
Dalla metà degli anni ‘90 il principale fattore di rischio per contrarre l’infezione del virus HIV è la trasmissione per via sessuale, sia eterosessuale che omosessuale. Più precisamente, a partire dal 2000, il contatto per via eterosessuale supera il 60% delle nuove diagnosi di infezione da HIV.
Anche per i casi di AIDS conclamato in Emilia-Romagna i dati epidemiologici del periodo 2002-2004 mostrano che il contagio per via eterosessuale rappresenta il 57% nelle donne e il 35% negli uomini.

Complessivamente al di fuori dei ricoveri ospedalieri l’Azienda USL di Bologna assiste 108 persone, seguite, a seconda delle necessità terapeutiche, a domicilio, in 2 case alloggio, in 2 comunità e in 2 centri diurni. L’equipe comprende: 1 medico infettivologo, 5 infermieri professionali, 1 assistente sociale, 2 psicologo e 2 educatori oltre ai 18 operatori, tra medici ed educatori, presenti nelle strutture di Associazioni convenzionate con l’Azienda per la gestione di malati di AIDS.
L’assistenza ostetrico-ginecologica è fornita da un ambulatorio dedicato a donne sieropositive-AIDS ed a fasce particolarmente svantaggiate. L’ambulatorio effettua anche lo screening HPV per il tumore del collo dell’utero che colpisce con più frequenza le persone sieropositive. Nel 2004 sono state 72 le donne che si sono rivolte all’ambulatorio per un totale di 201 viste effettuate.

L’Azienda USL di Bologna inoltre fornisce assistenza infettivologica ai detenuti presenti nella Casa Circondariale di Bologna.