“Legambiente Reggio Emilia ha preso atto con favore della decisione della Federazione Regionale dei Coltivatori Diretti di proporre una legge di iniziativa popolare ex articolo 18 dello statuto regionale” – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia.

“Legambiente concorda con l’iniziativa assunta per promuovere una serie di attività per la ripresa dei consumi nel campo agro-alimentare, in un momento ove la stagnazione economica e l’incertezza presso i cittadini consumatori hanno portato ad un calo generalizzato degli stessi, in particolare i prodotti agricoli freschi e ortofrutticoli”.
“La produzione agricola della regione Emilia Romagna è in grado di mettere a disposizione una notevole mole di prodotti agricoli tipici, a denominazione di origine, tradizionali e di qualità che non sfuggono, però, in questo periodo, alla crisi. Non si può infatti nascondere che il legame con il territorio è un autentico valore aggiunto per i prodotti agricoli. Occorrono perciò azioni volte a rendere trasparente il rapporto del consumatore con il mercato coadiuvandolo nelle scelte consapevoli rispetto ai prodotti agro-alimentari che acquista, anche attraverso l’incremento dei controlli per verificare il rispetto delle norme vigenti in materia di salubrità, origine, etichettatura”.

“Ci sembra opportuna inoltre – continua Legambiente Reggio Emilia – l’assunzione di iniziative che provvedano a segnalare e consigliare gli esercizi commerciali che prediligono l’approvvigionamento e la vendita di prodotti di qualità provenienti proprio territorio regionale. Sono note le iniziative specifiche che Legambiente ha assunto – in Emilia Romagna e a livello nazionale – ponendo l’accento sulla necessità di promuovere il consumo di prodotti agricoli locali di qualità, perché la ritiene la migliore, anche se non totale, garanzia per evitare l’immissione sul mercato di prodotti contaminati da conservanti che spesso provengono da aree con normative sanitarie e capacità di controllo insufficienti, come purtroppo testimoniano le analisi effettuate e rese pubbliche dalle autorità sanitarie”.

“Per attuare concretamente il principio di precauzione in materia di organismi geneticamente modificati Legambiente ritiene inoltre necessario che le pubbliche amministrazioni assumano misure atte ad evitare che i cibi e le bevande contenenti OGM siano compresi nella ristorazione collettiva gestita da enti pubblici. Un forte aiuto a favorire la qualità dei consumi e il contenimento dei costi per il consumatore, può essere fornito anche da maggiori possibilità di incontro diretto tra produttori agricoli e consumatori, necessaria al contenimento dei prezzi e alla giusta remunerazione del lavoro dell’agricoltore. A questo proposito Legambiente sta operando insieme alle organizzazioni agricole per la diffusione più vasta delle possibilità di vendita diretta dei prodotti agricoli da parte dei produttori attraverso l’aumento dei posteggi riservati alla vendita diretta nei mercati e nelle fiere”.