E’ dedicata ad Eugenio Miccini, uno dei maggiori esponenti della ‘poesia visiva’, la mostra “In forma di libro”, che sarà inaugurata domani, giovedì 8 dicembre, alle 11 alla biblioteca civica di storia dell’arte Luigi Poletti, al Palazzo dei Musei, dove resterà aperta fino al 25 febbraio (lunedì dalle 14.30 alle 19, da martedì a venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 19, sabato dalle 8.30 alle 13, ingresso gratuito, catalogo a cura di Liliana Dematteis, Annalisa Rimmaudo e Carla Barbieri).

Circa quaranta libri prodotti da Miccini e altri suoi volumi di poesie e studi scientifici permetteranno di ripercorrere l’attività di un artista le cui opere figurano nelle collezioni di importanti musei come il Moma di New York e il Bwa di Lublino e delle gallerie civiche di Tokyo, Perth, Lodz, Valencia, Bologna e Mantova.

Nato a Firenze nel 1925, Miccini partecipa alla lotta partigiana, studia Pedagogia e collabora con saggi critici e poesie a varie riviste, da “Nuova Corrente” a “Quartiere”, da “Il Ponte” a “Marcatré”, da “Tempo presente” a “La Battana” aggiungendo all’esperienza di saggista quella di redattore alle rubriche “Protocolli” e “Dopotutto” della rivista “Letteratura”.
In rapporto con Vittorini, che gli pubblica “Tre poemetti” sulla rivista “Il Menabò”, e con Mario Luzi, che pubblica “Sonetto Minore” sulla collana di poesia della Vallecchi, nel 1961 vince il Premio di poesia “Città di Firenze”.

Insoddisfatto degli esiti poetici, nel 1962 Micini elabora le prime composizioni di poesia visiva, l’anno successivo si affianca al Gruppo 63 pur non approvandone completamente gli intenti e i risultati e nel 1969 fonda il Centro Téchne che, oltre a incoraggiare le nuove correnti plastiche, ospita le nascenti compagnie teatrali dei Magazzini Criminali e del Teatro Jarry. Nel 1983 Miccini fonda il gruppo “Logomotives” e l’omonimo periodico della poesia visiva. Cura inoltre alcune delle edizioni sonore edite da “Lotta Poetica” per lo Studio Morra di Napoli.