Si sono conclusi mercoledì anche i lavori del 1° congresso provinciale fondativo della Filcem/Cgil, il sindacato nato dalla fusione delle categorie Filcea e Fnle/Cgil che rappresenta i lavoratori della
chimica, vetro, ceramica, gomma plastica, biomedicale, elettricità e gas-acqua.


L’assemblea congressuale ha eletto gli 80 componenti del Comitato Direttivo e ha confermato (con l’83% di voti a favore) il segretario uscente Olinto Artioli, 52 anni, alla guida della categoria nata lo scorso luglio come
struttura di secondo livello. Il nuovo Comitato Direttivo ha inoltre confermato Patrizia Palmieri, Riccardo Regoti, Iames Cavallieri, Stefano
Bassoli, Cesare Pignatti, in qualità di componenti la segreteria Filcem di Modena.

Artioli si è detto soddisfatto del dibattito congressuale che ha visto i contributi di funzionari e dirigenti sindacali – fra gli altri Giancarlo
Straini della Filcem nazionale, Maurizio Dondi della Cgil di Modena, Stefano Vanni della Filcem regionale – numerosi interventi dei delegati, e
le conclusioni di Manuela Gozzi della Filcem regionale.
Nel dibattito si è riscontrato, ancor più che in passato, un elevato livello di condivisione del programma con cui la Cgil vuole contribuire a
cambiare in meglio il paese, una Cgil che ha mostrato unità e coesione al proprio interno.

Fortissima è stata la denuncia rispetto alla situazione di declino che si registra nel paese. La ricetta neoliberista del Governo Berlusconi ha
sbagliato due volte. Ha fatto inutilmente male ai lavoratori e ai pensionati. Non è servita a dare fiato alla economia. Non sono affermazioni dei soliti “disfattisti” come li giudica il presidente del Consiglio (di fatto tutti coloro che non gli danno comunque e sempre ragione), – srive Filcem/Cgil -ma sono posizioni espresse da tutti gli organismi,
nazionali, europei e internazionali che periodicamente valutano lo stato di salute dell’economia e della tenuta sociale, ad evidenziare un’Italia che arretra rispetto agli altri paesi.

Oltre alle vertenze aperte, innumerevoli e complessi sono gli impegni che
la categoria dovrà affrontare prossimamente. Sono da rinnovare tutti i principali contratti nazionali dei lavoratori dei settori chimico,
elettricità, gas-acqua, energia e artigianato: le piattaforme rivendicative sono già state presentate e sono iniziate le trattative. Per il settore
gomma plastica-biomedicale scade a fine anno la parte economica del contratto e a giugno 2006 scade il contratto dei ceramisti che riguarda a
Modena 18.000 addetti. L’obiettivo di questi rinnovi sono aumenti salariali superiori all’inflazione programmata dal Governo, ridurre la precarietà e
il ricorso agli appalti, tutelare la salute e sicurezza sul lavoro.
Dalle assemblee di base fino al congresso, la discussione ha posto forte attenzione al tema della precarietà, con la richiesta di una legislazione
del mercato del lavoro diversa da quella che ha caratterizzato gli ultimi anni, cioè una nuova legislazione mirata a ridurre la precarietà e
rivalorizzare il lavoro.

A fronte di importanti situazioni di crisi aziendali nella nostra provincia che stanno generando licenziamenti, l’obiettivo della Filcem è di disporre
di nuovi e più avanzati strumenti per formazione, riqualificazione e ricollocazione delle persone che perdono il lavoro.
Sul versante delle politiche per l’innovazione e la ricerca, la Filcem chiede che si creino positive sinergie all’interno dei distretti locali dove, in particolare nella ceramica, sono evidenti i segnali di una delocalizzazione produttiva
con conseguente impoverimento del distretto.

Per quanto riguarda settori gas-acqua ed elettricità che occupano in provincia circa 1.100 addetti, la Filcem è di fronte alle sfide generate
dai processi di fusione (Meta-Hera), trasformazione e riorganizzazione che interessa le aziende multiservizio a valenza ambientale per effetto della
liberalizzazione. Riorganizzazioni che comportano anche il trasferimento di personale a società diverse. Il sindacato ritiene che si debba andare al
superamento delle piccole realtà frazionate e verso la creazione di poli aziendali interprovinciali, ed in prospettiva anche interregionali, ma con chiare finalità industriali a garanzia della qualità del servizio al cittadino utente e delle tutele occupazionali e dei trattamenti economico-normativo dei lavoratori.
La Filcem seguirà con estrema attenzione la riorganizzazione di aziende multiservizio come Aimag e Sat per garantire tutele e sviluppo di nuova
occupazione.