Graziano Pattuzzi risponde al comunicato, diffuso in mattinata da Cgil, Cisl, Uil.
“Come ben sanno i sindacati confederali, il confronto sulla riorganizzazione dei servizi comunali è iniziato dai primi di novembre, in fase di predisposizione di Bilancio. Al centro degli incontri: le scelte di bilancio, gli assetti organizzativi e le trasformazioni di tre aree del comune in aziende operative di totale proprietà pubblica (la società patrimoniale per gestire i beni pubblici e le manutenzioni, i servizi all’infanzia e i servizi socio-assistenziali)”.
“Su tutti e tre i servizi interessati la parola esternalizzazione non è mai stata utilizzata in nessun incontro. Nessuno ha intenzione di modificare la gestione diretta dei servizi da parte del Comune: ciò significherebbe svendere il maggior patrimonio del Comune, quello fatto di esperienze professionali e qualità dei servizi ai cittadini. Non è un caso che tutte le proposte avanzate ad oggi partono dal presupposto di migliorare i servizi attraverso società di scopo al 100% di proprietà del Comune sotto la direzione e il controllo del consiglio e della giunta”.
“La volontà chiara dell’amministrazione è quella di valorizzare l’attività dei propri operatori assumendone dei nuovi per migliorare la qualità dei servizi, evitando di cedere la gestione dei servizi con appalti. Questo è possibile solo attraverso la realizzazione di società di scopo fuori dal contratto di lavoro degli enti locali che, come ben sanno i sindacati, non permette di assumere e nemmeno di sviluppare appieno le professionalità degli operatori”.
“La stessa vertenza aperta dalle organizzazioni di categoria nel corso della primavera 2005 per recuperare nel contratto il maggior costo della vita del nostro territorio, sta a dimostrare che l’attuale contratto di lavoro degli enti locali, pur avendo permesso miglioramenti retributivi, maggiore flessibilità e qualità dei servizi, non permette di premiare la professionalità, la carriera e la qualità delle prestazioni in maniera adeguata rispetto alle attese dei lavoratori e del Comune stesso. E un Comune come il nostro, che ha bassi costi di personale e alta professionalità, deve poterlo fare per crescere nei servizi insieme ai suoi operatori”.
“Come ben sanno i sindacati, noi intendiamo raggiungere tale obiettivo attraverso accordi che tutelino al 100% i diritti dei dipendenti garantendo al contempo le decine di operatori che oggi lavorano con rapporti occasionali. Insieme ai diritti dei lavoratori che già hanno certezze, giunta e consiglio comunale hanno deciso di tutelare anche coloro le cui certezze non durano mai più di 10 mesi.”.
“Per quanto riguarda l’azienda sovracomunale dei servizi sociali, le amministrazioni ne hanno concordato obiettivi e struttura e l’apporto assicurato fino ad ora dai sindacati è stato molto prezioso.
La competenza sulle decisioni relative al modello aziendale e alla sua organizzazione è dei singoli consigli comunali, delle giunte e della conferenza dei sindaci: risolte le questioni legali e normative ancora aperte, i Comuni sottoporranno tali proposte alle controparti il cui apporto sarà, in questo come negli altri casi, utile e necessario”.
“Proprio i sindacati, attraverso dichiarazioni ufficiali diffuse nelle scorse settimane, hanno attaccato la Legge Finanziaria, denunciando la gravità dei tagli che – scrivevano – avrebbero “messo a rischio i servizi erogati ai cittadini.” Noi da qui siamo partiti: dalla preoccupazione (comune alla maggioranza di centrosinistra come ai sindacati e a tutti i cittadini), dallo sforzo di mantenere e migliorare i servizi, dall’attenzione costante alla tutela dei dipendenti, dalla volontà di sostenere le politiche della casa e di sicurezza sociale. Il confronto, su questi come su altri temi, è iniziato e ci auguriamo continui”.