Durante lo scorso anno sono stati collocati in mobilità 1545 lavoratori con una crescita esponenziale rispetto al 2004, che aveva registrato solo 682 casi di mobilità. L’ha spiegato Paolo Rebaudengo, assessore al Lavoro della provincia di Bologna, riepilogando i dati del 2005 sulla mobilità e sui lavoratori in esubero nel territorio bolognese.

L’assessore ha inoltre spiegato come durante l’anno trascorso siano pervenute agli uffici del Servizio provinciale 86 procedure per complessivi 2807 lavoratori dichiarati in esubero, dato in crescita rispetto al 2004, durante il quale le procedure furono 70, con 1298 esuberi. Di queste 63 si sono concluse con un accordo: direttamente tra aziende e sindacato in 34 casi, con la mediazione della Provincia in 27 casi o al Ministero del Lavoro a Roma in 2 casi.

Il settore più colpito dalla mobilità (come anche nel 2004) é stato quello metalmeccanico (dato prevedibile, vista la conformazione del tessuto produttivo del territorio provinciale) con l’esubero di 753 lavoratori.
Seguono i settori edilizia con 456 lavoratori, tessile con 170 e commercio e servizi con 103 lavoratori.

Raffrontando i dati del 2005 con quelli dell’anno precedente, l’assessore Rebaudengo si è mostrato preoccupato per come, a fronte di un incremento non particolarmente rilevante del numero di aziende coinvolte nelle procedure di mobilità, sia quasi raddoppiato il numero di lavoratori dichiarati in esubero e più che raddoppiato il numero di quelli collocati in mobilità.

Negli uffici dell’assessorato sono aperte ora 14 procedure di mobilità per complessivi 456 lavoratori dichiarati in esubero. Si tratta di 7 aziende operanti nel settore metalmeccanico, 4 operanti nel settore commercio, 1 nell’industria cartaria, 1 nel settore assicurativo e 1 nel tessile.