Con una inserzione, seguita da un numero di telefono cellulare, venivano attirati i clienti di un appartamento a luci rosse individuato dai carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Castelnovo Monti assieme ai colleghi di Vezzano sul Crostolo che hanno denunciato la proprietaria, 50 anni reggiana, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.


Dopo una serie di appostamenti, che hanno provato l’esistenza di un fitto via vai di clienti, i militari hanno perquisito l’appartamento: oltre a 60 preservativi e 6.000 euro in contante (per gli investigatori frutto dell’attivita’ di meretricio), hanno trovato anche 4 agende con nomi e utenze telefoniche dei presunti clienti, oltre agli importi incassati giorno per giorno. Le due donne trovate all’interno utilizzavano infatti due telefoni cellulari (sequestrati dai militari) per essere contattate dai clienti.


I carabinieri hanno avuto modo di identificare nel tempo diversi potenziali clienti che frequentavano l’appartamento: uomini d’affari, operai, impiegati e pensionati. Il cliente trovato all’interno durante l’irruzione, un reggiano di mezz’eta’, ha ovviamente negato il ‘sesso a pagamento’ sostenendo essersi recato nell’appartamento per un semplice massaggio. L’uomo pero’ e’ stato smentito dalla stessa indagata, che si e’ addossato ogni responsabilita’ nel tentativo di scagionare l’amica presente nell’appartamento.