Nell’ambito del processo di liberalizzazione delle aziende che erogano servizi pubblici economici (gas, acqua, luce, rifiuti, ecc…), si profilano
anche per le multiutilities Aimag e Sat, i bandi di gara di evidenza pubblica per l’ingresso di nuovi partner.


Si ripresentano i temi della gestione di beni sociali e comuni e di come si mantengono e si migliorano servizi legati ai diritti dei cittadini, in aziende che per loro natura devono rispondere agli interessi della collettività.

Cgil, Cisle e Uil di Modena ritengono fondamentale avviare un confronto che preveda la costituzione di due tavoli:
a) quelli con la proprietà delle aziende (i Comuni di di riferimento) per la definizione delle linee strategiche, degli impegni per la gestione dei servizi e delle politiche che riguardano l’ambiente e la sua salvaguardia.
b) quelli di categoria nelle rispettive aziende Aimag e Sat al fine di definire il mantenimento delle tutele e delle condizioni per i lavoratori indipendentemente dagli assetti sociali futuri.

Il passaggio verso la liberalizzazione che ora affrontano le aziende, dovrà in ogni caso garantire il mantenimento della quota di maggioranza e quindi
del controllo a favore del pubblico, affinché le strategie ed i piani industriali abbiano a riferimento il perseguimento d’obiettivi di efficienza, di controllo e miglioramento del territorio e di servizi
adeguati a favore dei cittadini, anche per favorire tariffe omogenee su tutto il territorio provinciale, attraverso il ruolo di coordinamento dell’Agenzia Territoriale d’Ambito (Ato).

A Cgil, Cisl e Uil non sfugge che il tema delle aggregazioni territoriali, dell’integrazione dei cicli, può essere affrontato solo con imprese di
dimensione sovraprovinciale, se si vogliono sviluppare politiche di investimento adeguate ed economia di scala idonee.
Le scelte che abbiamo di fronte ora, se le gare confermassero l’attuale ambito di grandezza, non sembra rispondano appieno a queste esigenze, si
pensi alla piccola dimensione poco più che sovracomunale che rimarrebbe inalterata.

Cgil, Cisl e Uil chiedono allora che la riflessione delle amministrazioni, proprietarie delle aziende, sia proiettata sulla prospettiva non solo immediata e che si avvii un confronto per delineare il ruolo di queste imprese, sia nei servizi ai cittadini sia nell’essere parte attiva per la promozione di interventi sul territorio, dalla gestione integrata dei cicli alle politiche energetiche, mettendo in conto ulteriori aggregazioni che meglio rispondono a questi obiettivi.