L’Emilia-Romagna è sul podio della classifica nazionale sugli indici di integrazione degli immigrati stranieri in Italia, terza Regione a brevissima distanza da Veneto e Marche. Anche quest’anno la ricerca “Indici di integrazione degli immigrati in Italia”, redatta dalla Caritas/Migrantes su incarico del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia del lavoro), organismo nazionale di coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri, ha confermato che l’Emilia-Romagna ed in particolar modo alcuni suoi capoluoghi (Reggio Emilia, Parma etc.) sono in cima alle statistiche che determinano il livello di integrazione degli immigrati sul proprio territorio.


“Sicuramente è un risultato che ci soddisfa molto – dichiara l’assessore alle Politiche sociali e Immigrazione Anna Maria Dapporto -: un riscontro per noi positivo anche se sappiamo che i problemi non mancano”. “Dopo i fatti di Sassuolo – continua l’assessore – mi preme evidenziare come il dossier segnali che siamo la terza Regione anche per esiguità di coinvolgimento degli immigrati nei reati, con appena 4,3 denunciati ogni 100 soggiornanti. E’ un dato che conferma come la grande maggioranza degli immigrati sia costituita da persone oneste, giunte in Emilia-Romagna per lavorare”.

“L’Emilia-Romagna – aggiunge la Dapporto – è ai vertici di questa classifica soprattutto per due fattori: il saldo migratorio interno positivo più elevato a livello nazionale, a dimostrazione di quanto questa Regione rappresenti uno dei territori di approdo stabile più appetibili per la popolazione immigrata in Italia, ed il fatto che la nostra sia la regione con la più alta quota di minori in Italia”.