La Giunta provinciale ha approvato nei giorni scorsi il nuovo bando per l’acquisizione dei progetti di Formazione Superiore che saranno finanziati con 858.000 euro, budget che potrà essere incrementato qualora si renderanno disponibili ulteriori risorse. Gli enti accreditati possono presentare domanda fino al 21 aprile 2006.

I corsi potranno essere frequentati da giovani e adulti in possesso di diploma, disoccupati ma anche occupati. Per chi ha già competenze specifiche i corsi saranno più brevi (300 ore) mentre quelli più lunghi avranno una durata massima di 500 ore. I percorsi brevi potranno essere programmati con partenze scaglionate, che verranno di volta in volta concordate con la Provincia, al fine di garantire una adeguata offerta di formazione sia nell’autunno 2006 che nei primi mesi del 2007. In ogni caso tutte le attività dovranno terminare inderogabilmente entro il 30 giugno 2007.

L’offerta di formazione professionale Superiore è da anni un punto d’eccellenza del sistema formativo reggiano poiché rappresenta un’ottima opportunità di specializzarsi nei settori ad alto contenuto tecnologico più richiesti dal mercato e di trovare un’occupazione più stabile e soddisfacente. Dalle indagini effettuate negli anni scorsi è emerso infatti che circa l’80% degli ex-allievi trova subito un lavoro. E’ anche per questo che oltre il 20% dei frequentanti arriva da altre province della regione e il 14% addirittura da fuori regione.

Le novità contenute nel nuovo bando sono state illustrate questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale erano presenti Gianluca Ferrari, Assessore provinciale al Lavoro e alla Formazione professionale, Angela Ficarelli, Dirigente provinciale Area Welfare, Armando Sacchetti, Dirigente del Servizio Formazione professionale, Domenico Savastano, Dirigente del Servizio Lavoro e Diritti di Cittadinanza e Francesco Semeraro, Responsabile della programmazione Formazione per Disoccupati.

“Da precedenti indagini – ha sottolineato l’Assessore Ferrari – risulta che a frequentare i corsi non sono solo neodiplomati con diplomi difficilmente spendibili sul mercato del lavoro, ma anche molti giovani e adulti con contratti di lavoro atipici che, trovandosi in una condizione di precarietà intravedono in questo segmento formativo l’opportunità per trovare un’occupazione più stabile e di maggior qualità. Tra i potenziali allievi vi sono infine adulti provenienti da situazioni di crisi occupazionale, cassa integrazione o in mobilità. Occorreva pertanto rimodulare l’offerta formativa tenendo presente l’esigenza, soprattutto degli adulti, di un riconoscimento delle competenze e delle esperienze pregresse per un inserimento più veloce nel mercato del lavoro anche in ottica di una ricollocazione professionale. Ecco perché per accedere ai corsi non sarà più indispensabile avere un titolo di studio, ma potrà partecipare anche chi pur senza un diploma specifico dimostri di aver maturato certe competenze.
Si tratta di un’opportunità che chi ha perso il lavoro, i giovani inoccupati o i disoccupati non dovrebbero lasciarsi scappare poiché, non dimentichiamolo, tutti i corsi prevedono un periodo di stage in azienda e, come risulta dai dati elaborati dal servizio Formazione per disoccupati, su 371 allievi che hanno terminato i corsi nel 2005, 6 mesi dopo 295 avevano trovato una occupazione”.

La Provincia negli ultimi due anni ha già sperimentato, insieme ad alcuni enti di formazione, l’accertamento delle competenze e la realizzazione di percorsi personalizzati più brevi rispetto alla durata con cui erano stati approvati. Le valutazioni positive di questa sperimentazione consentiranno ora di inserire questa modalità per tutte le attività previste nel bando e di adeguare la relativa programmazione alle nuove indicazioni previste dalla Regione Emilia-Romagna, sugli “Standard formativi del sistema regionale delle qualifiche”.

Le attività di Formazione Superiore 2006-07 riguarderanno esclusivamente i corsi post diploma, (per i corsi post laurea esiste già una programmazione a livello regionale).
Gli allievi potranno specializzarsi nei settori di punta dell’economia locale, diventando tecnici, progettisti o programmatori nelle diverse aree di competenza dei diversi comparti dell’economia locale: in primo luogo quello industriale (produzione, marketing, gestione dei processi, qualità) ma anche quello dei nuovi bacini di impiego (politiche ambientali, servizi alla persona e terzo settore). La maggior parte di essi permetteranno anche il rilascio di un titolo di qualifica superiore, riconosciuta a livello nazionale ed europea.