Ultime giornate per condividere attraverso il fascino della Settimana della Cultura, la manifestazione promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali, alcuni dei tesori e delle proposte organizzati, in occasione di questo evento, dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

Mentre continua al Dipartimento del Museo di Paleobiologia e dell’Orto Botanico (via Berengario,14) a Modena la mostra su “Res Mutinenses: le collezioni storiche del Museo di Paleobiologia”, collateralmente all’iniziativa prosegue il ciclo di conferenze pubbliche del dipartimento di Biologia Animale dal titolo “Tra fantastico e realtà”, che consente una rilettura scientifica della sopravvivenza nell’immaginario collettivo di miti legati al mondo animale.

Il secondo e terzo appuntamento per chi vuole capire di più sull’origine e sul formarsi di queste “fantastiche figure” si svolgono sabato 8 aprile. Alle ore 16.00 nell’Aula Magna della facoltà di Giurisprudenza (Via Università, 4) a Modena si terrà una prima conferenza del dott. Ivano Ansaloni del Dipartimento di Biologia Animale dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che affronterà il tema “ Il Bestiario della Bibbia di Borso d’Este”.
A seguire, alle ore 17.00 il dott. Andrea Lodi della Biblioteca di area giuridica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia presenterà “Gli animali in alcune marche tipografiche dei secoli XVI-XVII”.

Alcuni preziosi volumi del Fondo antico della Biblioteca giuridica dell’Ateneo, una copia della Bibbia di Borso D’Este e una copia della Historia Plantarum, concesse dalla Franco Cosimo Panini Editore, saranno visionabili fino a domenica 9 aprile 2006 presso il Museo di Zoologia ed Anatomia comparata (al 3° piano del Palazzo del Rettorato, via Università 4) a Modena.
Oltre a queste iniziative, la Settimana della Cultura prevede, che per tutto il week-end da venerdì 7 per proseguire sabato 8 e domenica 9 aprile 2006 sia reso possibile con “Visiti-amo il Palazzo del Rettorato” l’ingresso nelle austere sale che ospitano gli uffici dell’Ateneo e che hanno visto succedersi alcune delle più eminenti personalità della cultura modenese, e non solo.