Qualità di prodotto più elevata, competizione più forte sui mercati, occupazione più stabile e flessibilità di orario.

Questi i contenuti dell’accordo approvato dall’assemblea delle lavoratrici della Sicem per la
riorganizzazione aziendale che conclude positivamente una lunga e difficile trattativa sulla ristrutturazione dell’azienda abbigliamento e maglieria di Soliera, del Gruppo fiorentino Fingen-Fratelli Fratini, che occupa attualmente circa 90 dipendenti.
Un negoziato condotto dai sindacati Filtea/Cgil e Femca/Cisl, durato per tutto il 2005, che è riuscito a contrastare le proposte aziendali unicamente concentrate sulla riduzione del personale (riducendo a 12 i 50 esuberi inizialmente proposti dall’azienda) e a rilanciare al tempo stesso
i fattori di competitività di un’azienda che opera nel mercato globale dell’abbigliamento.

L’accordo prevede infatti che i reparti “logistica” e “prodotto finito” non siano più chiusi e delocalizzati all’estero, mantenendo così il posto di
lavoro per 40 dei 50 addetti dei due reparti.
Per salvaguardare i posti di lavoro e al tempo stesso rispondere meglio all’andamento discontinuo degli ordinativi dei clienti, è stato introdotto per le sole addette dei reparti “campionario” e “logistica” un orario
flessibile, utilizzando una norma contrattuale, che alterna settimane di 48 ore lavorative (compreso il sabato mattina) a settimane di 20 ore, con un
orario annuale praticato di 1.848 ore e retribuito di 1.920 ore per una media settimanale di 38,30 ore e retribuite di 40. Questo modello di orario flessibile è previsto per il solo 2006 ed una sua eventuale riproposizione sarà soggetta a una verifica generale dell’andamento economico-produttivo
dell’azienda.
L’accordo non ha potuto evitare la mobilità incentivata per 12 lavoratori (10 lavoratrici dei suddetti reparti “logistica” e “prodotto finito”, e 2
impiegati), con incentivi individuali all’uscita e l’impegno dell’azienda ad attivare un percorso concreto di rioccupazione.

L’azienda si impegna inoltre, attraverso un programma industriale, a raggiungere nel corso del 2006 una buona quota di fatturato per portare in
pareggio il bilancio, dopo i conti in rosso delle precedenti gestioni.
Prevista la verifica dell’inquadramento professionale che sarà l’occasione per valorizzare lavoratrici e lavoratori attraverso passaggi di categoria. Sono previste possibilità di aumento dell’organico legato al consolidamento del prodotto di fascia alta.
Si sono create le condizioni di un quadro aziendale più positivo che consentirà di procedere nell’autunno 2006 al rinnovo del contratto
integrativo.

L’accordo, non solo ha contenuto notevolmente gli esuberi di personale, ma ha evitato la trasformazione del sito produttivo in semplice sito
commerciale con conseguente trasferimento della produzione altrove, evitando al tempo stesso la dispersione di un patrimonio di risorse umane e
competenze professionali.
I Sindacati sono impegnati a vigilare per la corretta e concreta applicazione dell’accordo.