Giunta alla sua 6/a edizione, la Settimana della Prevenzione Andrologica, promossa dalla SIA – Società Italiana di Andrologia, si rivolge alla popolazione maschile italiana, proponendo 6 giorni di visite andrologiche gratuite – dal 5 al 10 giugno 2006 – con lo scopo di sensibilizzare la stessa verso una maggior cura e attenzione della propria salute, in particolar modo verso le problematiche dell’apparato riproduttivo e sessuale, favorendo il contatto diretto con il medico esperto nel settore, vale a dire l’andrologo.

In questa edizione sono 200 i centri specializzati distribuiti sull’intero territorio nazionale che hanno aderito al progetto. Visitando il sito Andrologia Italiana sarà possibile individuare il centro più vicino al proprio domicilio.

In Emilia Romagna le visite potranno essere prenotate telefonicamente, già a partire da oggi, presso:
Cesena, Ospedale Bufalini, Divisione Urologia – Tel. 0547.645636
Ferrara, A.O. Universitaria, Arcispedale S. Anna – Tel. 0532.236278
Ravenna, Ospedale S.M. delle Croci, U.O.Urologia – Tel. 0544.286308/9
Lugo (RA), Osp. Civile, U.O. Urologia, Tel. 0545.214474
Modena, Hesperia Hospital – Tel. 059.449191
Modena, Studio Medico M.Bianchi, – Tel. 059.392441
Bologna, Studio Medico P. Orciari – Tel. 051.2233933.
Reggio Emilia, Studio Medico E. Vaccari – Tel. 0522.553200.

“Le precedenti cinque edizioni della Settimana della Prevenzione Andrologica, che hanno visto coinvolti complessivamente 980 centri, 1350 specialisti e oltre 22.000 pazienti – ha dichiarato il Professor Vincenzo Gentile, Presidente SIA – hanno fatto diagnosticare molte patologie congenite o acquisite dell’apparato genitale maschile fino a quel momento mai diagnosticate in quei soggetti.
Non bisogna dimenticare, poi, – continua Gentile – che i disturbi andrologici possono anche essere l’indicatore di una serie di patologie organiche quali flogosi, diabete, ipercolesterolemia, ipertensione, insufficienza renale, depressione ed altro ancora. E’, quindi, importante sostenere una seria e strutturata attività informativa e preventiva, portando l’universo maschile alla consapevolezza di dover affrontare quei problemi che limitano il benessere dell’individuo e della coppia, attraverso la consultazione di specialisti in grado di indicare la strada giusta per risolverli”.

La quinta edizione della Settimana della Prevenzione Andrologica, svoltasi nel novembre 2005 ha raccolto i dati relativi a 2.270 maschi italiani ugualmente distribuiti tra under e over 50.
Il 62% del campione riferiva di essere alla propria prima visita andrologica, con una maggior incidenza (66%) tra i minori di 50 anni, sottolineando una ancor troppo marcata distanza dei giovani dal mondo andrologico.
Nel 29% del campione sono state riscontrate patologie prostatiche, nel 18,25% patologie testicolari, nel 24% patologie scrotali e nel 16,5% patologie peniene.
Importante sottolineare che per tutte le anomalie accertate, in oltre il 60% dei casi si è trattata di una prima diagnosi.
Un dato significativo emerso, nel riscontro o meno di alcune patologie, è la funzione discriminante della visita di leva.
La percentuale di varicocele (dilatazione abnorme delle vene che drenano il sangue refluo del testicolo), ad esempio, riscontrato nel 12% del campione, passa dal 16,5% di chi non ha effettuato la visita di leva al 13% di chi, invece, l’ha eseguita. Per il frenulo breve (evidenziato nel 7,7% del campione) la percentuale scende dal 15% al 7%. Nel caso di fimosi (eccessivo restringimento dell’apertura del prepuzio), evidenziato nel 3,6% del totale, si passa dal 7% al 3,5%, nelle patologie peniene dal 27% al 17%, in quelle scrotali dal 30% al 26%.

Per questo motivo, la funzione assunta dalla Settimana della Prevenzione Andrologica della SIA ha una valenza ancor più significativa se si pensa che, con l’abolizione del servizio di leva obbligatorio e la relativa visita medica, è venuto meno anche il primo screening utile all’individuazione di eventuali patologie dell’apparato riproduttivo, che se trascurate possono avere conseguenze anche severe.

Se si passa ad analizzare la popolazione maschile over 50, dai dati della 5/a Settimana della Prevenzione Andrologica emerge che il 56% di essa manifesta una PADAM (Partial Androgen Deficiency in Aging Male), ovvero una sindrome causata dalla diminuzione dei livelli di testosterone con dirette conseguenze sull’attività sessuale: il 44% del campione riporta un calo della libido e il 62% ha problemi di erezione.

E’, tuttavia, importante sottolineare come questa sindrome non abbia risvolti solamente in ambito sessuale. Il calo degli ormoni androgeni implica, infatti, disturbi anche alla sfera psichica e cognitiva (il 22% lamenta un deterioramento nelle performance lavorative e il 43% manifesta una sindrome depressiva) e costituisca un fattore di rischio per malattie cardiovascolari quali l’infarto, al pari dell’ipertensione dell’ipercolesterolemia e del diabete. Per questo motivo secondo gli andrologi i maschi dopo i 50 anni dovrebbero verificare il livello di testosterone, inserendo questa indagine negli abituali screening di controllo.

Dai dati emerge, inoltre, un maggior riscontro di PADAM in soggetti fumatori o ex fumatori (30%).

“Questo dato ci riporta – afferma il Professor Gentile – a ribadire l’importanza dell’adozione di un corretto stile di vita e di alcune semplici regole comportamentali per preservare l’integrità dell’apparato riproduttivo maschile, educando la popolazione ad una cultura andrologica, al rispetto delle norme di prevenzione e dell’individuazione precoce delle patologie a rischio”.
Le principali regole indicate dagli andrologi per la cura della propria salute sessuale si possono riassumere essenzialmente in:
Seguire buone regole alimentari
L’aumento di peso svolge un ruolo negativo sulle prestazioni sessuali oltre che sul sistema vascolare. Nell’uomo obeso si riscontra, infatti, spesso una riduzione del testosterone.
Anche l’abuso di alcol svolge un ruolo deleterio sia sull’erezione che sulla fertilità.
Non fumare
Il fumo ha un effetto diretto sul deficit erettivo.
Riduce, infatti, il flusso arterioso e la produzione di nitrossido (la molecola che induce il meccanismo dell’erezione).
Fare una regolare attività fisica
Fare una passeggiata a passo veloce per 20-30 minuti al giorno favorisce l’ossigenazione peniena, migliorando le prestazioni sessuali.
Evitare comportamenti sessuali a rischio
Praticare rapporti sessuali protetti riduce il rischio di contrarre MST (Malattie Sessualmente Trasmesse) che, se non opportunamente trattate, possono generare gravi conseguenze quali l’infertilità.
Effettuare regolarmente visite andrologiche
Sottoporsi a controlli specialistici fin dalla prima infanzia o adolescenza (per verificare l’eventuale presenza di anomalie dell’apparato riproduttivo), proseguendo nell’età adulta, fino alla terza età.