L’obiettivo tracciato con la riforma sugli ordinamenti didattici del 2000 (il 3 + 2) di assegnare un contenuto professionalizzante ai corsi di laurea triennale, ha trovato un elevato ed immediato riscontro all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

A livello dell’Ateneo emiliano a partire dal 2002, quando fu sottoscritto il “Patto per l’occupabilità dei laureati di Modena e Reggio Emilia”, ultima eredità dello scomparso professor Marco Biagi, le attività di tirocinio e stage sono, infatti, in costante aumento.
Dall’anno della stipula del “Patto per l’occupabilità” le attività curriculari formative, nei quali rientrano i tirocini e gli stage, svolti presso aziende ed enti convenzionati, sono quasi triplicati in valore assoluto, passando da 568 nel 2002 a 1.647 nel 2005. Accentuata anche la crescita rispetto all’anno precedente, il 2004, poiché ne sono stati effettuati 238 in più (+ 16,89%).
Il costante trend di crescita registrato trova ulteriore riscontro anche dall’analisi dei primi risultati parziali relativi dell’anno solare 2006. Da gennaio a maggio, in soli 5 mesi, ne sono stati già proposti e realizzati 721.

L’impegno a promuovere lo sviluppo di queste iniziative è pressoché generalizzato e vede coinvolte, seppure in diversa misura per la differente indubbia caratterizzazione che hanno i corsi di laurea, tutte le facoltà dell’Ateneo. Ciò è stato reso possibile per effetto della standardizzazione delle procedure e per l’esperienza progressivamente maturata dai tutors, chiamati a vigilare e verificare l’efficacia dei medesimi.
In assoluto le facoltà che nel 2005 hanno offerto maggiori occasioni di un contatto diretto col mondo del lavoro e l’acquisizione degli elementi applicativi di una specifica attività professionale sono state nell’ordine: la facoltà di Economia “Marco Biagi” di Modena con 431 tirocini realizzati; la facoltà di Ingegneria di Modena con 282; la facoltà di Lettere e Filosofia di Modena con 261 e la facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia di Reggio Emilia con 255. Il dato relativamente basso di esperienze pre-lavorative condotte dagli iscritti della facoltà di Medicina e Chirurgia e di Farmacia è conseguenza del fatto che, in un caso, per loro l’opportunità di condurre esperienze lavorative è rinviata agli anni che trascorrono presso le Scuole di specializzazione, nell’altro durante il praticantato previsto per ottenere l’iscrizione all’Ordine.
In generale, si può osservare che – in questi anni – l’obiettivo di avanzare proposte di tirocinio e stage all’esterno dell’Università è stato perseguito con convinzione da parte di tutte le facoltà dell’Ateneo.

Chi accoglie i tirocinanti
Il valore del tirocinio, per il suo significato di applicazione di conoscenze universitarie acquisite e ricezione/trasmissione di competenze aziendali, è stato ampiamente colto dal sistema socio-economico, e non limitatamente locale, che comincia ad intravedere in queste esperienze una valida opportunità di selezione di professionisti da inserire utilmente nell’impresa: il 12,6% dei laureati di Modena e Reggio Emilia che hanno trovato lavoro nei primi 12 mesi dal conseguimento del titolo hanno un’occupazione che si configura come proseguimento del tirocinio o dello stage (fonte AlmaLaurea sui laureati 2004).

I rapporti di collaborazione instaurati fra l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e le imprese, organizzazioni, associazioni ed enti per lo scambio di studenti e laureati, accolti in stage nel 2005, sono stati 842 (+14,56% rispetto all’anno precedente). Il 60,09% delle convenzioni riguardano realtà della provincia di Modena (39,31%) e di Reggio Emilia (20,78%). Ma, come attesta il numero di protocolli sottoscritti con realtà al di fuori del bacino locale, la preparazione fornita agli studenti/laureati dell’Ateneo emiliano è guardata con particolare attenzione anche da aziende, enti, studi professionali operanti in ambito regionale (11,88%), nazionale (18,53%) e internazionale (6,77%).
Progressi evidenti sono stati fatti nell’ambito dell’organizzazione di tirocini all’estero. Ciò è stato possibile grazie sia all’iniziativa di alcuni studenti, che alla progressiva internazionalizzazione delle imprese italiane, in termini di opportunità di mercato e di crescita aziendale.

Chi ha usufruito dei tirocini
Guardando più analiticamente chi ha usufruito dei tirocini si nota che essi sono stati accolti con entusiasmo e partecipazione soprattutto dagli studenti. In questa fascia di popolazione universitaria si è passati da 450 stage nel 2002 a 1.480 nel 2005 (+228,88%). Mentre i laureati che hanno colto questa opportunità risultano in numero ancora limitato: 118 nel 2002 e 167 nel 2005 (+41,52%).
Per intensificare ed incoraggiare l’adesione dei laureati ai tirocini e stage, il cui svolgimento può accelerare il processo di inserimento nel mondo del lavoro, l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ha allo studio un progetto per l’istituzione di un Servizio Placement, che insieme agevoli il passaggio dagli studi al lavoro.