Luca Bartolini, in un’interrogazione, ripercorre la vicenda di alcuni allevamenti ovini emiliano-romagnoli che nel 2002, in particolare nelle province di Forlì-Cesena, Reggio, Modena e Bologna, sono stati colpiti dalla “Scrapie”, un’encefalite trasmissibile dalle pecore, simile alla Bse.


Gli allevatori che si sono auto-denunciati per i casi avvenuti nei loro allevamenti, aggiunge il consigliere, hanno dovuto abbattere non solo gli animali colpiti ma anche quelli che dai test sanitari sono risultati geneticamente piu’ sensibili alla malattia, ottenendo come rimborso il solo valore di mercato delle pecore abbattute.

In sede europea, aggiunge l’esponente di alleanza nazionale, è in corso in proposito un’estenuante trattativa e la Regione, in piu’ occasioni, ha promesso il risarcimento per i danni subiti (riacquisto ovini, fermo azienda, ecc.) ma la stima fatta degli indennizzi (200 mila/300 mila euro complessivi da dividere tra tutti gli allevatori) ed i ritardi nella loro attribuzione, oltre a determinare un forte rischio di chiusura per le aziende, assumono la preoccupante forma di disincentivo all’auto-denuncia. Bartolini chiede quindi alla Giunta regionale se non giudichi opportuno difendere questi allevatori con la stessa solerzia con cui ha difeso gli allevatori avicoli e se, in attesa delle decisioni europee, intende indennizzarli con fondi propri, al fine di salvaguardare un’attività che tra l’altro garantisce una importante presenza dell’uomo in zone impervie del nostro Appennino.