Un ‘no’ netto alla coltivazione di specie vegetali e allevamento di animali geneticamente modificati sul territorio modenese, in attesa che si definisca un quadro normativo regionale che stabilisca le condizioni di coesistenza tra agricoltura convenzionale, biologica e geneticamente modificata. E’ questa la volontà del Consiglio comunale di Modena che ieri ha approvato all’unanimità – con l’eccezione dell’astensione di Forza Italia – un Ordine del Giorno della maggioranza e Lega Nord.

Mauro Tesauro (Verdi), illustrando il documento, ha ricordato che è intenzione del Consiglio comunale fare proprio il cosiddetto “principio di precauzione, che comporta l’adozione di decisioni cautelative quando, in presenza di rischi gravi o irreversibili, non sia ancora possibile stabilire con certezza, sulla base delle conoscenze scientifiche disponibili, un’esatta relazione tra causa ed effetto. Permangono molte incertezze circa gli effetti delle tecniche di manipolazione genetica degli alimenti sulla salute dell’uomo e sull’ecosistema – ha aggiunto – in quanto tali effetti sono, al momento, incontrollabili e verificabili solo a lungo termine”. Il documento sottolinea i rischi della convivenza tra agricoltura transgenica e agricoltura convenzionale e biologica, segnalando anche che “il territorio provinciale vanta un variegatissimo e prezioso patrimonio alimentare, caratterizzato da una forte identità territoriale, tradizionale e culturale della produzione agricola”. Per questi motivi, quindi, “non si può consentire la perdita di queste ricchezze a causa dell’ingegnerizzazione dei prodotti tipici e naturali e della commistione di geni di diversa origine, che avrebbero evidenti ripercussioni negative sulla specificità delle nostre coltivazioni e sulla loro distribuzione territoriale”.

Tesauro, che ha detto che “con questo documento si apre al strada verso Modena Ogm-free”, ha anche evidenziato che la Regione Emilia Romagna, proprio sul principio di precauzione, ha deliberato con la Legge Regionale numero 25 del 2004 il divieto temporaneo di coltivare specie vegetali ed allevare animali geneticamente modificati su tutto il territorio regionale. Compito principale del Sindaco e della Giunta, quindi, sarà quello di “operare affinché venga rigorosamente osservata la legge regionale che dispone il divieto di coltivazione di specie vegetali e di allevare animali geneticamente modificati, fino alla definizione del Piano Regionale che dovrà definire le condizioni di coesistenza tra agricoltura convenzionale, biologica e geneticamente modificata e alla fissazione delle soglie di tolleranza comunitarie”.

L’Ordine del Giorno prevede inoltre una lunga serie di impegni per Sindaco e Giunta, tra i quali il controllo sulle eventuali sperimentazioni, la tutela dei consumatori grazie a strumenti che permettano l’immediata identificazione degli alimenti contenenti Ogm, l’informazione ai produttori sui rischi di utilizzo degli Ogm nella filiera produttiva e l’invito alle mense pubbliche a non utilizzare alimenti contenenti Ogm. Sul piano dei rapporti con altri enti, infine, il documento chiede di coinvolgere la regione, la provincia e gli altri Comuni per il raggiungimento degli obiettivi sopra citati, invitando quindi l’Unione Europea e la P.A.C, a valorizzare i prodotti non modificati geneticamente.