Ad un anno dall’intervento su Via San Pietro 6, la Giunta comunale fa il punto della situazione sugli interventi nel quartiere Braida: e lo fa registrando alcuni significativi risultati e riconfermando il massimo impegno sui progetti appena avviati.

Fra tutti, i tre più importanti, dal forte valore innovativo: il risanamento degli stabili “critici” (a partire da quelli di Via Adda e Via Circonvallazione) e l’avvio del piano casa, la riqualificazione dell’area di Via San Pietro 6, iniziata con lo svuotamento del palazzo e ora in procinto di realizzarsi con la variante urbanistica che andrà in Consiglio comunale entro l’estate, e il prosieguo degli interventi di sviluppo di comunità, che vedono nel dialogo e nella collaborazione con i residenti e con gli immigrati il proprio asse portante. “Ogni fase e ogni progetto – tiene a precisare il sindaco – sono e saranno accomunati dalla costante e concreta attenzione per gli aspetti legati alla sicurezza e al rispetto per la legalità, senza i quali non è possibile alcun risultato di integrazione e risanamento”.



Il progetto di portierato sociale, reso possibile dal sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, prevede il risanamento di quattro stabili considerati “a rischio”: Via Adda, Via Circonvallazione 189, il condominio Ginko e quello di Via Circonvallazione nord est. Dalla Fondazione 550mila € per un progetto il cui costo complessivo supera i 4 milioni di euro: il Comune sta infatti avviando un piano di acquisti di alloggi all’interno dei stabili, partendo da quello di Via Adda, alloggi che andranno ad arricchire il patrimonio abitativo pubblico e all’interno dei quali collocare famiglie che possano svolgere la funzione di “presenza positive”.

Per coordinare gli interventi di acquisto degli alloggi e i progetti di housing e portierato sociale è stato istituito lo Sportello casa, già attivo sul fronte del piano acquisti e su quello dei rapporti con i residenti e i proprietari degli appartamenti.



La variante urbanistica relativa all’area di Via San Pietro 6 permetterà al Comune di procedere alla riqualificazione dell’area: quindi abbattimento del condominio San Matteo e realizzazione di un edificio all’interno del quale sono previste funzioni pubbliche al servizio della città e del quartiere. La variante e il progetto del nuovo edificio sono condotti in base alle indicazioni fornite dal Laboratorio di sicurezza e qualità urbana del politecnico di Milano.



Sul fronte dello sviluppo di comunità, il Comune prosegue quanto avviato nel quartiere dal 2001, potenziando e dotando di ulteriori strumenti le azioni di mediazione e dialogo con il quartiere. Accanto ad interventi di tipo urbanistico, manutentivo e abitativo, l’obiettivo è infatti quello di riqualificare il quartiere offrendo spazi di incontro di interesse collettivo e valorizzare le ricchezze del quartiere a partire dalle diversità culturali e sociali. In particolare si sta lavorando alla promozione e al sostegno ai Comitati già esistenti, all’affiancamento a quelli che stanno nascendo in altre aree verdi del quartiere e al coinvolgimento e collaborazione con tutte le diverse realtà positive già presenti a Braida (Comitati, Associazioni, Scuole, Circoli, Parrocchia). La creazione del centro per la famiglia rappresenta un tassello importante di questo processo, così come l’apertura dello sportello di mediazione dei conflitti, sempre nel quartiere.