Il cantiere di Via del Santuario ha richiamato la preoccupata attenzione dei Fioranesi, attenti a tutto quello che riguarda la Basilica della Beata Vergine del Castello e il borgo che le fa corona, in quanto nucleo storico del paese. Proprio per questo è importante distinguere la realtà delle congetture o dalle fantasie. E’ necessario mettere qualche punto fermo, rispondendo alle domande dei Fioranesi.

1) Il Comune non ha autorizzato alcuna demolizione. L’anno scorso era giunta la richiesta di intervenire su due edifici di Via del Santuario per
ricavare 4 unità abitative e 4 posti auto (resi possibili dalla Legge Tognoli e previsti sul fronte della strada, non verso la collina). Il progetto, secondo quanto indicato dal Piano Urbanistico, prevedeva in parte opere di ristrutturazione e in parte di restauro.
2) Il Comune, ricevuta notizia che nel cantiere si è verificato lo smottamento del terreno e il crollo di parte dell’edificio, è intervenuto con sopralluoghi ed ha attivato tutte le procedure necessarie:
a) Ha indicato come priorità assoluta il ripristino delle condizioni di sicurezza, realizzando tutte le opere necessarie, sia su quell’area che su aree limitrofe. Per questo Via del Santuario potrà essere riaperta soltanto quando sarà garantito un transito in totale sicurezza
b) Ha immediatamente disposto la sospensione dei lavori autorizzando esclusivamente opere urgenti per il ripristino delle condizioni di sicurezza.
c) Ha trasmesso una informativa di denuncia alla Procura della Repubblica, quale autorità giudiziaria competente
d) Ha attivato l’Usl sulla sicurezza del cantiere
3) I tecnici e la polizia municipale visitano frequentemente il cantiere per verificare che le opere siano soltanto quelle di messa in sicurezza.
Gli sbancamenti sono opere indispensabili, anche se è vero che possono risultare preliminari a qualsiasi futuro intervento, ma in ogni caso si
renderà necessario preventivamente un atto del Comune.
4) Il Comune non ha informato direttamente la Sovrintendenza perché è un atto superfluo in quanto non c’è alcun vincolo di tutela della
Soprintendenza, mentre sono le norme urbanistiche di Fiorano a contenere gli elementi di tutela. Sembra che consigliere Bastai scrivendo alla
Soprintendenza, abbia voluto ingenerare il dubbio che il Comune sia in qualche modo coinvolto nel crollo, ma il Comune non ha autorizzato alcun
abbattimento.
5) Sull’ipotetico abbattimento doloso dell’edificio, lasciamo che la giustizia faccia il suo corso e, insieme agli altri organi di vigilanza, sanzioni e punisca eventuali comportamenti dolosi, non idonei, insufficienti, carenti o comunque contro le norme. Così come eventuali danni arrecati a terzi e alla comunità dovranno essere ripagati.
6) Lo smottamento e il crollo determinano una situazione di grande incertezza sul futuro dell’intervento. Infatti il Comune dovrà affrontare
un tema di difficile soluzione, perché essendo cambiata la realtà dei fatti, bisognerà capire cosa sia possibile fare in quell’area sulla base delle normative vigenti.