Il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini ha sospeso l’abbattimento del branco di daini che stanno provocando danni all’agricoltura nell’area di Castelvetro. Ma la sospensione è solo per un periodo di tre giorni, il tempo necessario a convocare d’urgenza – come richiesto dagli ambientalisti – la Consulta faunistico venatoria affinché esprima un parere sul piano di controllo che, comunque, è stato autorizzato dall’Istituto nazionale di fauna selvatica (Infs).

“Mi ero impegnato con le associazioni a verificare in tempi rapidi la correttezza formale dell’atto assunto – spiega il presidente Sabattini – e dagli uffici legali mi è stato suggerito di valutare l’opportunità di un passaggio in Consulta che, a questo punto, ho ritenuto di dover effettuare. Rimaniamo comunque fermi sulla decisione di procedere con gli abbattimenti, in assenza di alternative efficaci, visto che in quest’area i daini stanno causando numerosi danni a colture pregiate”.
La riunione della Consulta si svolgerà sabato 12 agosto. Il regolamento che la istituisce prevede il parere consultivo, non vincolante, anche sui piani di controllo, pur non trattandosi di attività faunistico venatoria. Rispetto all’abbattimento di animali per ragioni di pubblica utilità, infatti, è l’Infs a concedere l’autorizzazione necessaria per la realizzazione dei piani.
“Il confronto con le associazioni ambientaliste – sottolinea il presidente Sabattini – permetterà di perfezionare l’atto che comunque deve garantire la soluzione del problema: siamo di fronte a una autentica emergenza ed è necessario garantire l’equilibrio faunistico nell’area”.
Proprio per questo motivo la Polizia provinciale sta verificando se quella dozzina di daini possa essere considerata una specie autoctona. “Qualora emergano elementi che possano far pensare a un’immissione abusiva degli animali nell’area dell’azienda faunistico venatoria – annuncia Sabattini – la Provincia presenterà un esposto alla magistratura”.

Da chi è composta la Consulta?
La Consulta faunistico venatoria, che esprime pareri e proposte non vincolanti su questi temi, è composta in modo paritetico dai rappresentanti delle associazioni professionali agricole provinciali, delle associazioni venatorie e delle associazioni provinciali di protezione ambientale. A questi si aggiungono i rappresentanti degli Atc, dell’Ente nazionale per la cinofilia (Enci), dell’Ente produttori selvaggina provinciale (Eps) e della Lega antivivisezione (Lav).
Presieduta dall’assessore alle Politiche faunistiche o da un suo delegato, la Consulta è composta da altri 23 membri tra i quali appunto i rappresentanti di Arcicaccia, Enalcaccia, Federcaccia, Associazione cacciatori e poi Agrimpresa Lapam, Associazione agricoltori, Cia, Condiretti e Copagri. A questi si aggiungono i rappresentanti di Ekoclub, Enpa, Lega abolizione caccia, Lega difesa ecologica, Urca e Wwf.