In riferimento alla posizione assunta dalla Cisl e agli articoli usciti in questi ultimi giorni sui media locali a proposito di People Mover, Servizio
ferroviario, Metrotramvia e Passante Nord, trasmettiamo l’intervento del vice presidente della Provincia con delega ai Trasporti e alla
Pianificazione territoriale, Giacomo Venturi.


“C’è, nell’analisi e nelle considerazioni svolte della Cisl bolognese su Servizio ferroviario metropolitano e People Mover, la riproposizione di un luogo comune e di un errore, più volte presenti nel dibattito di questi anni, che è necessario superare se non si vuole generare nei nostri interlocutori per i finanziamenti nazionali del “nodo di Bologna” la sensazione che il progetto integrato che abbiamo definito non sia condiviso e, soprattutto, non sia una reale necessità per Bologna. Il luogo comune vuole che la critica ad un progetto non sia riferita al
merito dello stesso ma indichi costantemente una priorità progettuale più “alta”, a favore della quale dovrebbero essere distolte le risorse
economiche destinate al progetto originale.
Questa impostazione non tiene conto che oggi, per l’area metropolitana bolognese, l’esigenza primaria è la ricerca di tutte le modalità ed i
meccanismi tesi a incrementare le risorse possibili, rispondendo così ad un disegno complessivo che va dalle infrastrutture ai servizi per il welfare,
dagli interventi per la casa alle risorse per la cultura, dal sostegno al sistema economico all’innovazione istituzionale.
Questa è la priorità, che è altra cosa dal discutere su come ripartire le scarse risorse oggi disponibili stilando una sorta di classifica delle
emergenze. Questo stiamo facendo, con l’Accordo quadro per la “Città metropolitana di Bologna”, che stanzia risorse straordinarie; con il rapporto proficuo con le Fondazioni, che ha permesso di realizzare progetti importanti e che consentirà a breve di avviarne altri (l’Agenzia metropolitana per l’affitto, ad esempio); attraverso l’intesa con il Sistema economico bolognese, che per il People Mover e gli interventi per la casa ha dato
segnali di disponibilità ad un coinvolgimento diretto.
L’errore di impostazione risiede invece nella convinzione che l’integrazione dei sistemi per la mobilità passi necessariamente attraverso
l’omogeneizzazione delle tecnologie, mentre, al contrario, dovrebbe essere apprezzato lo sforzo compiuto per trovare risposte adeguate ai problemi e un elevato grado di coordinamento ed integrazione tra le istituzioni
coinvolte sui diversi progetti.
Così è stato per Metrotranvia e Civis, sui quali si è lavorato, a partire dai progetti esistenti, per non perdere i finanziamenti ed evitare
contenziosi. Così è stato per il Passante Nord, l’opera che non solo permetterà di spostare il traffico di attraversamento di Bologna, ma di
potenziare la viabilità nell’area metropolitana e di garantire risorse per il Servizio ferroviario metropolitano.
Così è stato per il People Mover, collegamento veloce ad alte frequenze e capacità tra Aeroporto e Stazione che potrà aiutare lo sviluppo di tutte e
due le infrastrutture e fare da volano a una migliore mobilità complessiva del “nodo bolognese”. Con l’Alta Velocità, la nuova grande stazione sarà il fulcro di collegamenti per aree importanti del Paese (Venezia e Firenze, ma
anche Milano e Roma). E l’aeroporto, che ha margini di crescita, potrà trarre vantaggi dai nuovi collegamenti qualificando la propria offerta.
Un aeroporto collegato velocemente con il centro città, con Stazione, Fiera e gli altri Poli di eccellenza, è un valore aggiunto per tutta la città.
Una funzione, questa, che il Servizio ferroviario metropolitano non può completamente assicurare; senza con ciò sminuire la sua funzione strategica
per migliorare la qualità degli spostamenti, dell’accesso a Bologna e dell’aria. Anzi, il Servizio ferroviario metropolitano potrà solo ricevere
benefici dal nuovo collegamento tra Aeroporto e Stazione; anche da esso potrà avere nuovi impulsi per affermarsi come moderna ed efficiente piattaforma per la gestione degli spostamenti sia di chi arriva in città
dall’Italia e dall’estero, sia per la mobilità regionale e nell’area metropolitana di Bologna”.