Con la solita efficienza, anche alla vigilia di Ferragosto la macchina della Protezione civile della Provincia di Reggio si è messa in moto per aiutare le popolazioni del Libano.

Tra sabato e domenica scorsi, in base alla richiesta urgente di generi di prima necessità giunta attraverso la Regione dal Centro nazionale, i volontari dei Centri provinciali di Reggio e Parma – che gestiscono congiuntamente il magazzino di Azione solidale a Calerno – hanno curato la spedizione in Libano di ben 30 quintali di pasta e di 110 quintali di generi alimentari tra cui omogeneizzati, latte in polvere e pomodoro.
A caricare un furgone ed un Tir al magazzino convenzionato con le Province di Reggio e Parma e la stessa Regione hanno provveduto, nella giornata di sabato, Giampaolo Soncini, consigliere del Coordinamento provinciale di Protezione civile di Reggio, Simone Bonacini, volontario dell’associazione Il Campanone di Scandiano, e altri due volontari di Parma, Paolo Musi e Franco Battistini.

Domenica mattina la partenza per Brindisi – con la spiacevole sorpresa di una violenta grandinata nei pressi di Pescara – e l’arrivo all’arsenale militare, dove gli aiuti, acquistati con il contributo della Regione, sono stati imbarcati sulla motonave San Marco che ha provveduto a trasportarli in Libano.

“Anche questa operazione conferma la validità del magazzino di Calerno, che gestiamo insieme alla Provincia di Parma, in situazioni di emergenza e di necessità di reperimento di beni primari e soprattutto la piena operatività delle nostre strutture di Protezione civile grazie a un buon coordinamento e al formidabile contributo di personale volontario sempre e tempestivamente attivabile, anche in pieno agosto – commenta con soddisfazione l’assessore provinciale alla Protezione civile, Luciano Gobbi – L’immediata risposta che abbiamo saputo garantire alle popolazioni del Libano e il buon andamento anche della campagna anticendi boschivi, dimostrano come la sinergia tra Enti pubblici e volontariato sia la politica vincente anche in situazioni di grandi emergenze come queste”.