Il Premio Arturo Loria 2006, sezione editi, è stato assegnato a Marco Lodoli per il suo libro di racconti “Bolle” pubblicato da Einaudi. Per la
sezione inediti sono stati selezionati 9 finalisti, tra i quali verrà proclamato il vincitore domenica 8 ottobre, durante la premiazione, che si
terrà a Carpi, il cui Comune promuove la manifestazione.


Da venerdi 6 a domenica 8 ottobre in occasione dei dieci anni del Premio
Loria, Carpi, città natale di questo scrittore tra i maggiori del
Novecento, ha deciso di rendergli omaggio con una ‘tre giorni’ nella
quale, con letture di critici e scrittori, incontri, spettacoli,
proiezioni e degustazioni, la letteratura indosserà una insolita veste.
Tra strade e piazze, in giardini e chiostri del centro storico verrà
celebrata la forma più classica della scrittura: il racconto.


Dalle “poltrone narranti”, piccoli allestimenti teatrali e vera novità
della festa, si svolgeranno presentazioni di libri e serate musicali con
ospiti quali Alberto Bevilacqua, uno dei massimi scrittori contemporanei,
Iaia Forte, attrice napoletana vincitrice del Nastro D’Argento, Antonio
Pascale, vincitore del premio Loria 2003, Roberto Alajmo, editorialista de
‘Repubblica’ e vincitore del Premio Loria nel 1998, Nicolò La Rocca,
Antonella Del Giudice e poi ancora Marco Vichi, Gianni Biondillo, Claudio
Carabba, Enzo Fileno Carabba, Brunetto Salvarani con Davide Bregola,
Simone Maretti, Daniele Benati, vincitore della prima edizione, Valentina
Fortichiari, Massimo De Martino e Antonio Bertolotti, Mariangela
Gualtieri, Franca Grisoni, poetessa che compone nel dialetto di Sirmione;
presenti anche autori stranieri, dal senegalese Pap Kouma, collaboratore
de ‘L’Unità’, all’algerino Amara Lakous, fino all’indiana Laila Waida,
per finire con William Lee e l’afgano Hamid Ziarati.
Le tre giornate scorreranno sulle pagine di Federico Fellini, Kurt
Vonnegut, Gina Lagorio, Sherwood Anderson, Amos Oz e, naturalmente, Arturo
Loria.


Il folk e i pezzi musicali degli anni sessanta di Iller Pattacini, assieme
al racconto in versi di Luca Bertoletti chiuderanno domenica 8 ottobre
l’evento, i cui fuochi artificiali saranno l’omaggio al famoso giornalista
e scrittore Tiziano Terzani, con la proiezione del documentario ‘Anam il
Senza nome’ nella splendida cornice del Teatro comunale.


In totale sono diciotto gli eventi programmati nell’ambito della Festa del
racconto nella quale i veri protagonisti saranno i libri: con gli stand
delle librerie ‘La Fenice’ e ‘Alcyone’, nonché della Biblioteca di Carpi,
che resterà aperta al pubblico in via straordinaria domenica 8 ottobre.
Sarà inoltre possibile effettuare, se opportunamente prenotata, una visita
guidata al cantiere della nuova Biblioteca Loria che sta sorgendo nei
locali dell’ex manifattura della famiglia dello scrittore, sabato 7
ottobre alle ore 17.


Grazie poi all’Associazione ‘Con Carpi’, che riunisce i commercianti del
centro, è stato possibile dare una connotazione di vera e propria festa
alla manifestazione, con degustazioni offerte al pubblico e una cena
letteraria dedicata alla zucca.
Carpi mostrerà con i suoi portici, piazze, edifici storici e giardini un
insolito volto, con atmosfere magiche ed evocative. Una città diversa, al
contempo solare e malinconica, così come ci ha insegnato a guardarla
Arturo Loria nei suoi racconti.



Per consultare il programma completo, visitare il sito www.carpidiem.it


Arturo Loria. Profilo biografico

Nasce a Carpi (MO) nel 1902 da padre ebreo e da madre cattolica e si trasferisce a Firenze nel 1912 quando il padre, imprenditore, decide di ampliare la sua attività.

Esordisce come scrittore, assai precocemente, sulla prestigiosa rivista “Solaria” dove pubblica i primi racconti e inizia a frequentare gli intellettuali che si ritrovano al celebre caffè delle Giubbe Rosse. Conosce Montale, Vittorini e Gadda. Il cieco e la Bellona, Fannias Ventosca, La Scuola di ballo, oltre al postumo Il Compagno dormente sono i titoli delle raccolte di racconti, recentemente ristampate da Giunti e Sellerio, alle quali è legata la sua fama di raffinato maestro della narrazione breve.

Le leggi razziali del 1938 e le successive dolorose vicende che coinvolsero anche la sua famiglia, come la perdita della collezione di libri rari e dipinti a seguito di un bombardamento, nonché la morte della compagna Polia, segnarono profondamente il suo destino di uomo e di scrittore. Nell’esplosione dei ponti sull’Arno avvenuta nel 1944 ad opera dei tedeschi perse poi un manoscritto importante e vide cancellati “dieci anni di lavoro silenzioso e abbastanza assiduo”. Si trattava del romanzo Le memorie inutili che poi riscrisse parzialmente ma che è rimasto inedito.


Nel dopoguerra fonda e dirige assieme a Montale, Bonsanti e Scaravelli il periodico “Il Mondo”
calandosi nel clima della ricostruzione morale e civile della nazione. In questo contesto si iscrisse al partito d’azione di Calamandrei e fu tra i fondatori del circolo culturale “Fratelli Rosselli”.
Viaggiatore assiduo, amò molto Parigi nella quale conobbe tra gli altri Giorgio De Chirico, tenne diversi corsi sulla letteratura americana dell’ottocento alla Columbia University e una trasmissione alla BBC per la quale preparò un saggio su Pirandello.

Scrisse alcuni drammi teatrali, e le poesie poi raccolte nel volume Il Bestiario e favole, pubblicate postume con il titolo Settanta favole.
Verso la metà degli anni ’50 Loria è ormai un autore isolato, estraneo ai meccanismi dell’industria culturale che si muove attorno a lui.
Morì a Firenze il 15 febbraio del 1957.