In Emilia-Romagna sono circa 1400 i detenuti usciti dal carcere negli ultimi due mesi in seguito alla concessione dell’indulto. Inoltre sono state dimesse 1300 persone, circa l’80% di coloro che si trovavano nell´istituto di misura alternativa al carcere (ad esempio: l’affidamento in prova al servizio sociale, la semilibertà, la detenzione domiciliare).


Gli istituti penitenziari della regione, che al 31 luglio contenevano 3980 persone, ne hanno oggi 2900, un numero che si avvicina di più alla capienza regolamentare massima che sarebbe di 2382 persone.

Sono queste, in sintesi, le cifre emerse dalla Commissione regionale per l’area penale adulti, presieduta dall’assessore alla Promozione delle politiche sociali Anna Maria Dapporto, che si è riunita nei giorni scorsi per discutere delle iniziative relative alla situazione determinata dalla concessione dell´indulto (legge 241 del 2006).
Erano presenti alla Commissione, oltre a Province e Comuni capoluogo, anche Nello Cesari (Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria), Desi Bruno (Garante per i diritti delle persone private della libertà del Comune di Bologna), Paola Cigarini (Conferenza regionale volontariato giustizia), Maria Longo (magistrato di sorveglianza del Tribunale di Bologna).

I finanziamenti per il reinserimento lavorativo. Ammontano a 17 milioni di euro i finanziamenti che il Governo ha messo in campo per favorire il reinserimento sociolavorativo delle persone che hanno beneficiato dell´indulto. Di questi 17 milioni, 3 milioni provengono dal Fondo nazionale per la lotta alla droga e verranno impegnati, con modalità da definire, per le persone tossicodipendenti uscite o che usciranno dal carcere. Altri 11 milioni sono stati stanziati dal Ministero del lavoro e serviranno a finanziare tirocini e ad agevolare assunzioni da parte di cooperative sociali. Infine, gli ultimi 3 milioni di euro, provenienti dalla Casa ammende del dipartimento dell´Amministrazione penitenziaria, sono stati messi a bando in agosto e sono a tutt´oggi gli unici di cui è già stata definita la destinazione. Di questi ultimi, la cifra assegnata all’Emilia-Romagna è di 166 mila euro, soldi che sono stati impegnati dal Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria, in piena collaborazione fra la Regione, i comuni sedi di carcere, i direttori degli istituti e degli uffici di esecuzione penale esterna.