La presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini, ha partecipato ieri mattina a Bruxelles – in qualità di membro del Comitato delle Regioni, organo consultivo dell’Ue – all’audizione da parte del Gruppo Pse del vice presidente della Commissione europea con delega all’Immigrazione e alla Giustizia, Franco Frattini.

Oggetto del confronto un parere, che verrà discusso in queste ore da parte dello stesso Comitato, sul tema della immigrazione dei minori non accompagnati.
Nell’occasione, l’ex ministro ha parlato della strategia generale dell’Unione europea su questi temi, che interessano in particolare i Paesi del Mediterraneo a partire dall’Italia, riaffermando tre principi ai quali l’Ue intende assolutamente attenersi: considerare l’interesse dei minori prevalente rispetto a qualsiasi altro interesse; contrastare in maniera ferma la tratta dei bambini; valutare la possibilità di concedere in determinate situazioni permessi di soggiorno umanitari. Il commissario europeo ha inoltre confermato che dal gennaio 2007 verrà attivato per fondo europeo – 900 milioni di euro – per la prima volta a disposizione delle tematiche relative all’integrazione.

Nel corso del dibattito è intervenuta la stessa presidente della Provincia di Reggio, Sonia Masini, che ha valutato positivamente la strategia complessiva dell’Ue su questi temi, giudicando “lo stanziamento del fondo europeo per l’integrazione un segnale di interesse a un problema che riguarda tutta l’Europa”.
La presidente Masini ha tuttavia ma ribadito la necessità che “vengano anche realizzate politiche di cooperazione e di sviluppo verso i Paesi di provenienza di questi bambini, nonché di duro contrasto alla tratta dei minori, portatrice di illegalità diffusa”.
La presidente della Provincia di Reggio, il cui intervento è stato ripreso più volte dal commissario Frattini in sede di replica, ha infine invitato la Commissione a dedicare “una particolare attenzione anche alle seconde generazioni di immigrati, ai quali non dobbiamo garantire solo assistenza, ma anche formazione e cultura, insegnando loro il rispetto delle regole dei Paesi in cui vivono”.