Saper comunicare la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro è determinante. Informare e formare i lavoratori sui rischi di infortunio nei luoghi di lavoro diventa una strategia necessaria non solo per limitare i rischi degli infortuni sul lavoro, ma anche per favorire nei lavoratori comportamenti corretti e condizioni di lavoro sane e sicure.
Docenti ed esperti, tra i quali il fotografo Oliviero Toscani, sono intervenuti su questo tema alla quarta edizione di Ambiente Lavoro Convention, presso il quartiere fieristico di Modena. Un problema sempre attuale: le normative di questi ultimi anni e il raggiungimento di condizioni lavorative più sicure, non hanno ridotto drasticamente il rischio di infortuni e di malattie professionali. Questo anche considerando il fenomeno dell’immigrazione e degli infortuni sul lavoro dei lavoratori stranieri extracomunitari, 2.500.000 in Italia, un numero destinato a crescere.
“Occorre adottare nuovi strumenti comunicativi per trasmettere la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro agevolando l’adozione di comportamenti sicuri per i lavoratori – ha detto Pina Lalli, docente di Scienze della Comunicazione Pubblica presso l’Università degli Studi di Bologna nel corso del seminario “Inform@zione – informazione e formazione alla salute e sicurezza del lavoro: premi, esperienze e novità”, promosso da Azienda USL di Modena, Regione Emilia Romagna, ISPESL e Direzione Generale INAIL per l’Emilia Romagna. Per raggiungere questo obiettivo è necessario utilizzare sia strumenti informativi che creare alleanze indispensabili che coinvolgano l’esperienza dei vari gruppi sociali: dalle istituzioni ai sindacati, dalle associazioni fino agli imprenditori. La comunicazione produce un cambiamento se in questo processo convergono obiettivi comuni utili anche ai lavoratori che appartengono a categorie sociali svantaggiate. Spesso sul luogo di lavoro operano lavoratori appartenenti a contesti socio – culturali differenti: per questo occorre adeguarci al contesto lavorativo e rivolgerci ai singoli soggetti in modo adeguato assicurando l’accesso alle informazioni a tutti. Questa modalità comunicativa incide in maniera duratura sulla cultura della sicurezza ed evita di attribuire la responsabilità degli infortuni ai singoli lavoratori: un errore strutturale della comunicazione fra le persone causato proprio dalle disuguaglianze dei lavoratori. Per superare questo problema – ha concluso Pina Lalli – occorre attuare un approccio multistrategico ed esperenziale che non si limiti alla semplice trasmissione delle informazioni sulla sicurezza sul lavoro ma che rispettino il contesto e l’esperienza degli interlocutori”.
Nell’ambito del convegno si è svolta la cerimonia di premiazione dei progetti di comunicazione più significativi rispetto a qualità tecnica, rilevanza e originalità del tema. Per la sessione “Dal RSPP al lavoratore” è stato assegnato all’Azienda Sanitaria Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino per la realizzazione di un Cd-Rom dal titolo “Rischio Chimico: lavorare sicuri con agenti chimici pericolosi”. Per la sessione “Lavoratori stranieri” è stato premiato il progetto DVD “Lavorare in sicurezza: il cantiere edile” realizzato da CPTO- IIPLE di Bologna e Provincia che svolge attività di formazione per lavoratori stranieri. Infine, per la sessione “Scuola e lavoratori giovanile” è stato premiato il pacchetto di materiali (manuali, DVD, depliant, cd-room, poster) destinati ad alunni della scuola dell’infanzia ed elementare realizzato dalla Direzione Didattica Pavia 3° Circolo. Tra le scuole superiori della provincia di Modena è stata invece premiato per l’efficacia della comunicazione l’IPSIA “A. Ferrari” di Maranello che ha prodotto un CD-Rom dal titolo “Erro Spanna – L’errore come causa di infortunio.
“ Ad ogni edizione vediamo un aumento del numero dei progetti e un miglioramento della qualità nella modalità di espressione e di comunicazione – ha detto Adriana Giannini, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica – Azienda USL di Modena) .Un miglioramento costante che nasce dagli stimoli e dalle riflessioni che si sviluppano nei seminari ad opera di relatori ed esperti”.
E sul tema della comunicazione e dei giovani è intervenuto Oliviero Toscani, fotografo di fama internazionale ed esperto di comunicazione che ha partecipato in qualità di relatore con una relazione su “Creatività espressiva, ascolto e interpretazione del problema”.
“La nostra è una comunicazione senza contenuti – ha detto Toscani. I media non sono depositari della verità assoluta. Oggi la comunicazione è al servizio del potere, dell’economia, della finanza e diretto alla ricerca di consensi. Il pensiero libero permette di riappropriarci della nostra creatività: abbiamo bisogno di una comunicazione che sappia rischiare e vada al di là dei profitti economico/politici. Sui mass media non si parla di infortuni, soprattutto se accadono a persone che vengono dal terzo mondo”.
Toscani ha anche coordinato il progetto “Il lavoro uccide” il concorso rivolto alle scuole secondarie di arte e grafica promosso dalla Regione Toscana sui temi della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro in cui gli studenti partecipano presentando elaborati di tipo diverso: audiovisivo, informatico o grafico.