Dopo le indagini della squadra mobile di Bologna, coordinate dal pm della procura Valter Giovannini, il gup Marinella De Simone ha deciso di mandare a processo, il prossimo 8 febbraio, i crotonesi Francesco Calvo, 39 anni, titolare dell’impresa
‘Edilcalvo’, e Giovanni Minà, 26 anni, entrambi residenti a Bologna.


I due dovranno difendersi dall’accusa di associazione a delinquere, finalizzata al favoreggiamento della permanenza dei clandestini per conseguire un ingiusto profitto con il loro sfruttamento e la truffa.

Secondo le indagini, con la falsa promessa della
regolarizzazione, di un lavoro e di un futuro dignitoso, sfruttavano cittadini clandestini dell’Est europeo, soprattutto moldavi.
In attesa dell’agognato permesso di soggiorno, i cittadini clandestini lavoravano in nero percependo meno della metà della paga prevista da un regolare contratto. E’ emerso anche che i due si facevano dare tra i 1.000 e i 2.000 euro per perfezionare le pratiche di una regolarizzazione
che non sarebbe mai avvenuta.