Cresce in Emilia-Romagna la società dell’informazione. In vista del convegno “Verso il piano telematico della Regione Emilia-Romagna”, in programma domani al Compa, l’osservatorio regionale sull’e-government della direzione generale organizzazione, sistemi informativi e telematica ha presentato i dati dell’indagine “Juice 2”.

Si tratta del rapporto che descrive le molteplici espressioni della società dell’informazione regionale (infrastrutture, servizi on line, ricerca e mercato) e traccia il volto dei navigatori emiliano-romagnoli, sintetizzando i dati raccolti grazie al progetto Understand, cofinanziato dalla Commissione europea, che ha misurato lo stato di avanzamento e la diffusione delle nuove tecnologie in dieci regioni del vecchio continente.

Dall’indagine emerge che in regione il 46% delle abitazioni, il 98,8% delle imprese e la totalità dei Comuni sono connessi ad Internet. La crescita della diffusione e dell’utilizzo di connessioni a banda larga, uno degli obiettivi fondamentali del piano telematico regionale, è sicuramente il dato più significativo rilevato nelle indagini 2005. Lo studio dice, infatti, che grazie al progredire del progetto Lepida, il 79% dei Comuni ha attivi collegamenti a banda larga, così come l’87% delle imprese (+ 5% rispetto al 2004) e il 28% delle abitazioni (con una crescita del 20% rispetto al 2004). L’offerta complessiva di banda larga da parte degli operatori per imprese e cittadini raggiunge ora l’85% del territorio, un dato di “digital divide” su cui la Regione intende intervenire perché concentrato nelle zone di montagna o meno abitate.

“L’Emilia-Romagna si trova già ad un livello europeo per quanto riguarda la diffusione della rete, ma – ha commentato l’assessore regionale alle Attività produttive e piano telematico Duccio Campagnoli – ora occorre far crescere l’attivazione dei servizi più avanzati nella pubblica amministrazione, la conoscenza informatica di tutti i cittadini e un utilizzo innovativo di queste tecnologie da parte delle imprese. Il prossimo piano telematico regionale darà vita ad un’unica ‘community network’ di tutte le amministrazioni della regione, che sarà la più grande del paese – ha concluso Campagnoli – con la piattaforma tecnologica di connessione più avanzata”.

Per quanto riguarda l’utilizzo di Internet da parte dei cittadini, la situazione regionale è assimilabile alle tendenze europee: gli internauti emiliano-romagnoli sono per lo più giovani, con un titolo di studio medio-alto ed una buona disponibilità economica; si connettono alla rete prevalentemente da casa con un p.c. fisso e quasi quotidianamente navigano per ragioni di lavoro, motivi di studio o, più semplicemente, per svago. In particolare il 37% degli emiliano-romagnoli con più di 15 anni utilizza Internet, così come l’86% degli intervistati con età compresa tra i 16 e i 25 anni. La percentuale poi decresce in maniera significativa all’aumentare dell’età: nella popolazione tra i 25 e i 44 anni gli utenti Internet sono il 52%, il 31% nella fascia d’età 45-65 anni e solo il 5% tra gli over 65.

Per quanto concerne la pubblica amministrazione, il 79% dei Comuni dell’Emilia-Romagna è connesso a banda larga con un notevole aumento rispetto al 2004 (+15 punti percentuali) grazie all’avanzamento dell’attuazione di Lepida, che alla fine del 2007 raggiungerà il 100% delle amministrazioni comunali. Già oggi la quasi totalità dei Comuni (338 su 341) ha un proprio sito Internet e cresce la disponibilità di servizi interattivi. L’indagine ha monitorato 18 servizi offerti on line dalla pubblica amministrazione (dalla visura catastale al pagamento dell’Ici o di contravvenzioni, dall’iscrizione alle scuole materne al cambio di residenza) e racconta che, dal 2003 al 2005, la loro interattività è pari al 60% (+ 13% rispetto al 2003). In particolare il 14% dei Comuni offre la possibilità di effettuare pagamenti attraverso il proprio sito Web. Da rilevare che la quota di popolazione orientata all’utilizzo a fini transattivi e non più solamente informativi è in aumento e che proprio gli emiliano-romagnoli mostrano una predisposizione maggiore a svolgere attività transattive sui siti della pubblica amministrazione rispetto alle altre regioni, favoriti anche dalla maggiore disponibilità di tali servizi. Il 40% di imprese emiliano-romagnole (con 10 e più addetti, nei settori meccanica, Ict e turismo) utilizza Internet per comunicare con la pubblica amministrazione. Percentuale che sale al 51% se si considerano i cittadini, con un aumento di 9 punti percentuali rispetto al 2004. In particolare il 43% degli utenti Internet ha visitato siti Web della pubblica amministrazione negli ultimi tre mesi, per cercare informazioni (40%), scaricare moduli (23%), inoltrare moduli (15%) ed effettuare pagamenti (9%).

Sul fronte delle imprese, il 54% ha connessioni Xdsl superiori o uguali a 2 Mbit/sec e, come già detto , l’87% delle imprese possiede una connessione a banda larga con un aumento di circa 5 punti percentuali rispetto al 2004. L’89% di imprese ha poi un proprio sito Web e il 78% utilizza l’on line banking. A fronte di una buona diffusione di dotazioni informatiche di base, si evidenzia però un ritardo nell’implementazione di strumenti a supporto delle funzioni aziendali di produzione, distribuzione e gestione del cliente.

Sul versante della scuola e della formazione, la situazione appare generalmente buona, seppure con qualche elemento di criticità. Il 94% delle scuole è dotato di p.c. on line ad uso didattico, ma solo il 16% presenta tali postazioni all’interno delle aule e sono ancora poco radicate la didattica interattiva e l’utilizzo del p.c. durante le lezioni. La formazione universitaria ict registra un andamento relativamente stabile. La percentuale degli iscritti a corsi di laurea ict sul totale degli iscritti in Emilia-Romagna è risultata nel 2004 pari al 23,5%, leggermente in aumento rispetto agli anni precedenti, di poco inferiore alla media nazionale e marcatamente inferiore ai valori che caratterizzano le regioni europee tecnologicamente più evolute.

Il testo integrale di “Juice 2” è disponibile all’indirizzo: Regione digitale