Prosegue a Modena, fino a domani, la kermesse del gusto, La Buona Tavola. Dopo l’intenso programma di incontri, degustazioni e approfondimenti che ha contraddistinto i primi due giorni di apertura. La manifestazione continua, offrendo ai visitatori, i tanti prodotti tipici degli espositori presenti.


Espositori che provengono un po’ da tutta Italia, visto che sono ben diciotto le regioni rappresentate. Dall’agricoltura biologica, ai produttori di vini. Dai formaggi, ai prodotti per la preparazione dell’aceto balsamico. Dalla pasticceria torinese, agli oli pugliesi, i tanti tesori della tradizione culinaria italiana, sono tutti ben rappresentati in fiera.



Un importante prodotto tipico – a molti forse ancora sconosciuto, ma che si può assaggiare in questi giorni, nei padiglioni fieristici di Modena – è il Parmigiano Reggiano delle vacche rosse, prodotto da Grana D’Oro di Castelnuovo Monti. Il formaggio dolce e saporito, mai piccante anche a stagionatura avanzata, ripropone il gusto del Parmigiano di un tempo. Ciò è dovuto alla rigorosa alimentazione degli animali, basata sul fieno e sulle erbe provenienti dai prati permanenti del territorio reggiano, che possono contenere fino a 150 essenze diverse. E’ una vera prelibatezza.
Da non perdere anche il Parmigiano Reggiano DOP stravecchio della riserva Montorsi, stagionato oltre tre anni.



Fra i salumi, per chi non l’avesse ancora provata, è possibile assaggiare La Salama da Sugo. Di origine ferrarese, antichissima, alcune testimonianze storiche la fanno risalire a prima del ‘600. Fra i suoi grandi estimatori Giosuè Carducci e Mario Soldati, della quale amavano il sapore unico e inconfondibile. Ancora fra i salumi non possiamo non citare la presenza del culatello di Zibello, patrimonio e ricchezza di quella particolare terra adagiata lungo il grande fiume, avvolta dalla nebbia, regime climatico insostituibile per la maturazione e la stagionatura del Re dei Salumi. Il culatello è stato protagonista insieme al rarissimo salame rosa di una degustazione comparativa nel primo giorno di apertura della fiera.



Tantissimi infine sono gli espositori che propongono le nuove seduzioni del gusto dolce. Composte, marmellate, miele, ma anche sorprese allo zafferano, allo zenzero, alla cannella. La riscoperta di antiche ricette, riproposte con la sensibilità moderna, dalla maestria di tanti piccoli e grandi produttori, non possono che sorprendere il visitatore.



La Buona Tavola è aperta domenica, fino alle ore 20. L’ingresso è gratuito.


. La Cantina di Bacco. Il buon vino de La Buona Tavola

Sono più di 50 i produttori vinicoli presenti in questi giorni a La Buona Tavola di Modena. Un’area dedicata gli accoglie, assicurando ai visitatori una vera e propria escursione nel mondo del buon vino.



La Cantina di Bacco, questo è il nome della sezione, è una sorta di grande enoteca, varia e di pregio. Un’ottima occasione per incontrare i piccoli produttori che propongono alta enologia, non soggetta ad una forte commercializzazione, visto il limitato numero di bottiglie prodotte. Un vero e proprio salone nel salone, che promette di sorprende tutti coloro che per piacere, operano o gravitano nel mondo del vino di qualità. Naturalmente, essendo a Modena, grande rilievo è stato dato al Lambrusco e a tutte le sue varianti: il Grasparossa, il Salamino di Santacroce, il Sorbara, il reggiano, il mantovano.



Questo vino, protagonista di una vera e propria rivalutazione, è oggi molto apprezzato dai giovani, che lo consumano in compagnia, durante gli aperitivi e gli happy hour. Non più relegato al solo consumo del pasto, viene proposto dai produttori rosato e con lavorazioni che lo rendono più leggero e rinfrescante.




. La mostarda mantovana



E’ stata presentata ieri a La Buona Tavola, la manifestazione itinerante Ardentemente-La mostarda mantovana che stuzzica, iniziativa dedicata alla composta divenuta un simbolo per la città di Mantova. Nel corso della prima settimana di dicembre, precisamente dal 4 al 10, si potrà prender parte a corsi di cucina, degustazioni guidate di mostarde preparate con varie tipologie di frutta e verdura, cene tematiche e approfondimenti. L’iniziativa sarà inoltre la giusta occasione per scoprire le ricette, gli artigiani migliori, ma soprattutto il territorio mantovano, dal quale provengono gli ingredienti che, trasformati, possiamo ritrovare sulle tavole dei goumert più raffinati.



L’ingrediente, primo e fondamentale, per la preparazione della mostarda è sicuramente la frutta, che deve essere colta al giusto momento di maturazione, poi lavata e pelata, prima di essere affettata e messa a macerare con zucchero e limone. E fin qui, qualunque brava massaia potrebbe riuscire senza difficoltà. E’ durante la macerazione che si forma una soluzione zuccherina, che raccolta e bollita, deve essere versata sulla frutta, per almeno due giorni consecutivi, così da mantenerla soda e ricca proprietà nutritive.



Chi volesse provare subito una delle mostarde più buone, potrà farlo nei padiglioni de La Buona Tavola, fino a domenica 26 novembre, dove si possono trovare composte dai gusti singolari, come l’anguria bianca o al sedano, servite con cipolline caramellate e un bicchiere del locale Lambrusco Rosso, sono proposte dall’agriturismo e laboratorio artigianale Corte Donda. Un sapere centenario che si rinnova sulle tavole di ogni giorno, andando ad arricchire del dolce-amaro della mostarda, anche, un primo celebre come i tortelli di zucca, così come diverse varietà di secondi piatti, dal bollito misto a formaggi, come il grana o il parmigiano reggiano.