Cgil, Cisl e Uil di Sassuolo criticano e respingono la proposta di esenzione Irpef avanzata dal comune di Sassuolo. “La proposta appare strumentale e non risponde nella maniera più assoluta alle nostre richieste – spiegano Daniele Donnarumma responsabile Cisl e Rocco Corvaglia responsabile Cgil Sassuolo – in quanto l’esenzione fino a 15.000 euro salvaguarda solo una piccolissima parte di cittadini, poiché l’aumento dell’imposta comunale dallo 0,1% allo 0,45% colpisce circa l’85% dei contribuenti con reddito di lavoro dipendente e il 55% dei pensionati”.


Cgil, Cisl e Uil ribadiscono che la proposta avanzata dalle parti sociali prevedeva che la pressione fiscale rimanesse invariata e che l’unica ipotesi possibile di aumento dell’Irpef, (non certo fino allo 0,45%) doveva prevedere comunque l’esenzione per i redditi fino a 30.000 euro.
“Allo stesso tempo – spiegano i sindacalisti – avevamo chiesto che una quota consistente del maggior gettito servisse per potenziare i servizi
sociali e per ridurre rette e tariffe dei redditi più bassi e dei pensionati. Invece con la scelta avanzata dal comune, a pagare sono ancora
una volta i soliti noti, cioè le famiglie, i lavoratori e i pensionati”.

Secondo Corvaglia e Donnarumma, entrare nel merito dei bilanci comunali non significa discutere solo dei saldi, ma significa discutere della nuova
gestione del catasto, sul come recuperare maggiori entrate attraverso la lotta all’evasione fiscale e come adoperarsi per la riduzione degli sprechi
ecc…
“E’, cioè, necessario soddisfare le priorità attuali del distretto ceramico che, a nostro avviso, sono identificate nel rilancio dello stato sociale, nelle politiche della casa e nel superamento delle difficoltà economiche e sociali, priorità su cui si è parlato tanto ma concretizzato poco”.

In conclusione, l’obiettivo di Cgil, Cisl e Uil è: rivedere la composizione della spesa attuale, ragionare in merito alla riorganizzazione delle
macchine comunali, abbassare i costi istituzionali e della politica, favorire forme associate dei comuni al fine di razionalizzare le risorse e
rispondere così in modo più efficiente alle esigenze dei cittadini, a tutela dei redditi dei lavoratori e pensionati.
Pare che questi obiettivi purtroppo non rientrino più tra il novero delle priorità dei comuni che, invero, non appena hanno avuto il via libera dalla
Finanziaria, non hanno esitato ad aumentare le imposte locali.
Per le suesposte ragioni, Cgil, Cisl e Uil di zona ribadiscono con fermezza la propria contrarietà alla manovra di bilancio che aumenta le tasse a
livello locale e confermano il ricorso ad iniziative di protesta, decisione assunta anche a livello provinciale da Cgil, Cisle Uil.