Tavola natalizia all’insegna dei prodotti tipici e a denominazione d’origine (Doc, Docg, Igt, Dop e Igp) per il quali gli italiani spenderanno circa 1,5 miliardi, un quarto dei 6 miliardi destinati alla voce ‘alimentazione’ di questo particolare periodo di fine anno. A sottolinearlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori secondo cui la spesa per il ‘tipico’ crescerà del 1,6% rispetto al 2005.


”Dei 1,5 miliardi spesi per i prodotti tipici e di qualita’, il 40% (600 milioni di euro) è destinato – afferma la Cia – all’acquisto di vini e spumanti, il 29% di prosciutti e salumi (435 milioni di euro), il 26% di formaggi (390 milioni di euro), il 4% di frutta fresca e secca e legumi (60 milioni di euro) e l’1% di olio extravergine di oliva (15 milioni di euro)”.

La scelta degli italiani, commenta l’organizzazione agricola, conferma il legame ancora forte con le tradizioni del Natale e la voglia di mangiare tipico e italiano. Da qui l’attenzione verso i 4100 prodotti tipici regionali, gli oltre 450 vini a denominazione d’origine, le 155 Dop (Denominazione di origine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta).

Un patrimonio non solo economico (un fatturato annuo al consumo che supera i 9,3 miliardi di euro e un valore alla produzione di 4,8 miliardi di euro), ma anche culturale. Una scelta, quella delle famiglie italiane, confermata anche dal grande successo che stanno riscuotendo in questi giorni i molti mercatini di Natale (visitati da più di 6 milioni di persone), organizzati in tutte le regioni e che vedono protagonisti numerosi agricoltori.

”Una scelta alimentare che si è fatta sempre più mirata ed oculata – conclude la Cia – perchè si guarda sempre più alle caratteristiche del prodotto, con un occhio al suo legame con il territorio”.