Saranno i comuni del Piemonte i primi a poter esporre la tanto attesa scritta ‘saldi’. Gia’ dal primo gennaio, e fino al 31 marzo, girando per le citta’ di questa regione si potranno acquistare maglie, giacche e pantaloni a prezzi scontati.
In particolare i singoli comuni potranno stabilire un limite massimo di otto settimane all’interno del periodo fissato dalla regione. Dal 5 gennaio toccherà alla Campania. Confcommercio stima un giro d’affari di 4,5 miliardi, quasi il 4% in piu’ del valore dei saldi dello scorso inverno, ed indica che dal confronto con gli ultimi due anni emerge che gli italiani aspettano sempre di piu’ i saldi per gli acquisti di abbigliamento ed accessori.


Il 6 gennaio toccherà poi a Genova e Torino, e il 7 Bari, Bologna, Firenze, Milano, Palermo, Venezia. A Roma gli acquisti a prezzi scontati si potranno fare dal 13 gennaio mentre le ultime citta’ a partire saranno Catanzaro e Campobasso, il 15 gennaio.
Per il centro studi di Confcommercio, gli oltre 4,5 miliardi di euro di valore per i prossimi saldi invernali incidono per il 15% sul fatturato del settore.

Ogni famiglia ”spendera’ poco meno di 400 euro”: esattamente la spesa attesa sale a 384 euro, 10 euro in piu’ dei 374 euro spesi in media da ogni nucleo familiare durante i saldi invernali dello scorso anno, e 12 euro in piu’ rispetto alla spesa media delle famiglie nel 2005.

Le famiglie che faranno acquisti durante i saldi saranno 11,9 milioni, la meta’ delle famiglie italiane.

Ogni persona spendera’ in media 154 euro, 4 euro in piu’ del 2006 quando ne aveva speso 150, e 5 euro in meno del 2005 quando la spesa media e’ stata di 149 euro.
Per Confcommercio sono numeri che, confrontando i dati relativi ai saldi invernali dell’ultimo triennio, evidenziano ”una tendenza delle famiglie a concentrare sempre di piu’ nel periodo dei saldi l’acquisto di abbigliamento e accessori”.