“Il ”pacchetto Bersani” sulle liberalizzazioni non cambierà le regole per la gestione del servizio idrico a Modena. La proprietà delle reti, infatti, rimane in mano pubblica e la gestione del servizio è comunque affidata tramite procedura ad evidenza pubblica. E’ in base a questi due parametri che l’Ato di Modena, con una delibera del febbraio 2006, ha determinato la scadenza del Servizio Idrico Integrato affidato a Hera fino al 19 dicembre 2024″.


L’assessore alle Politiche Ambientali ha risposto così all’interrogazione con cui il consigliere dei Verdi Mauro Tesauro chiedeva in che modo si sarebbe sciolta “la contraddizione che pare evidente tra le indicazioni contenute nel pacchetto Bersani, che indicano l’obbligo di mantenere in mano pubblica il Servizio Idrico Ambientale (a differenza di altri servizi pubblici ambientali) e la natura giuridica privata di Hera, attuale gestore locale del servizio”.

In fase di dibattito Achille Caropreso (Indipendente) ha sottolineato l’importanza dell’acqua, “elemento prezioso di cui l’umanità non può fare a meno”, mentre Ubaldo Fraulini (Ds) ha messo in rilievo la necessità di evitare che “l’acqua diventi un bene per cui si farà quello che oggi si fa per il petrolio. Chiarito che è il pubblico a decidere come usarla, la gestione può essere affidata anche a terzi. La cosa importante è che le reti siano di proprietà pubblica”.

In fase di replica Tesauro ha ribadito che “l’acqua non può avere un possessore. Siamo convinti che alcuni tipi di gestione diretta possono avere la dignità che prima era stata loro negata”.