Nella Giornata conclusiva del Word Social Forum di Nairobi, la Presidente dell’Assemblea legislativa Monica Donini e i consiglieri regionali Matteo Richetti e Carlo Monaco hanno percorso, oggi, i 15 kilometri della maratona che a partire da Korogocho ha attraversato le sei baraccopoli della capitale kenyota, per poi terminare a Urupark.


Accanto a decine di migliaia di partecipanti, tra i quali numerosissimi bambini e giovani delle baraccopoli, dove l’80% degli abitanti è ammalato di Aids, i partecipanti alla manifestazione, sono quindi tornati oggi, al termine del Social Forum, a contatto diretto con le realtà difficili della città che li ha ospitati.

“L’esperienza di oggi, ha sottolineato la Presidente Donini, è stata estremamente importante perché abbiamo toccato con mano una delle situazione più estreme di povertà e degrado che ci sono al mondo. Noi occidentali abbiamo bisogno di vedere queste realtà per poter comprendere. I sentimenti che nascono in noi, primo fra tutti lo sgomento, lasciano spazio ad un grande senso di solidarietà e al bisogno impellente di costruire politiche che diano spazio ad una reale prospettiva a queste persone. Da qui l’esigenza di cambiare le forme della cooperazione uscendo dalla vecchia logica degli aiuti, attraverso azioni che, a tutti i livelli, da quello nazionale a quello locale, operino con le istituzioni e le comunità di questi luoghi”.

“La maratona di oggi, con il suo alto valore simbolico, – ha quindi aggiunto Monica Donini – lascia inoltre un’importante testimonianza agli abitanti di Nairobi: la prova che c’è un mondo che guarda ai loro bisogni e che esiste la possibilità di dedicarsi ad un impegno di cambiamento attraverso l’acquisizione di maggiore consapevolezza”.

Nel commentare la grande manifestazione di oggi, il consigliere Matteo Richetti ha evidenziato come tra i problemi più grossi emersi dai dibattiti del Social Forum si sia evidenziato quello della lotta alla piaga dell’Aids.
“Sarà premura dell’Assemblea legislativa – ha detto il consigliere – attivarsi assieme al Tavolo regionale delle Ong per che possano essere messi in campo interventi di sostegno rivolti direttamente a chi opera nelle baraccopoli per contrastare con azioni di cura e prevenzione il problema più impellente, quello dell’Aids”.