A quasi due anni dalla scadenza, il 24 gennaio 2007 è stata siglata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Nazionale del lavoro
domestico. A Modena e provincia interessa circa 6.000 addetti, in prevalenza donne e di nazionalità straniera, impiegate con regolare contratto come colf e “badanti”.


L’aumento medio mensile per le lavoratrici conviventi ammonta a circa 170
euro suddiviso in due tranches (1.3.2007–1.1.2008). Anche per le
lavoratrici/tori non conviventi la retribuzione coglie l’obiettivo fissato in piattaforma avvicinandola a quella di mercato, con un aumento medio di oltre un euro sulla paga oraria che passa, ai livelli medi e bassi, da circa 4,5 euro/ora a 5,5 euro/ora.



Importanti risultati sono stati ottenuti per quanto riguarda la
classificazione delle mansioni e l’orario di lavoro.


La nuova classificazione meglio risponde ai mutamenti professionali del settore e meglio delinea le mansioni ed i compiti affidate alle/agli
assistenti familiari. Prevede infatti otto livelli nei quali viene
evidenziata la differenza tra chi svolge esclusivamente lavori domestici e chi svolge mansioni di cura/assistenza alla persona.



Per quanto concerne l’orario di lavoro le importanti novità introdotte sono
due:

– L’orario di lavoro settimanale per i non conviventi diminuisce a 40 ore;
– È introdotto un orario ridotto fino a 30 ore settimanali per i conviventi, non addetti alla cura di persone non autosufficienti, e per lavoratrici/tori studenti fino a 40 anni di età.


Un’importante tutela è stata introdotta per le lavoratrici in maternità al fine si sopperire alle carenze legislative e normative attualmente in essere per questa tipologia di lavoro: nello specifico è stata introdotta l’inefficacia delle dimissioni della lavoratrice in stato di gravidanza fino al terzo mese di vita del bambino, se non comunicate in forma scritta.

Resta comunque costante l’impegno delle Organizzazioni Sindacali affinché la Legge che tutela la maternità, attualmente applicata in tutti gli altri settori, venga estesa nella sua totalità anche a queste/i lavoratrici/tori.



E’ stata finalmente resa operativa la Cassa Malattia, definendo gli importi a carico delle parti; questo strumento riveste particolare importanza al fine di assicurare una copertura economica a lavoratrici/tori in quanto, nel settore del lavoro domestico l’Inps non interviene in alcun modo e l’attuale “esigua” copertura è completamente a carico del datore di lavoro.


Verranno inoltre a breve definiti i criteri per l’istituzione del Fondo di Previdenza Complementare.



La FILCAMS CGIL ritiene estremamente positivo il risultato raggiunto tenendo conto della particolarità del settore, e considera questo rinnovo la base di partenza affinché anche a queste lavoratrici/tori possano essere estese le tutele ed i diritti propri di qualsiasi altro rapporto di lavoro dipendente.