Il Consiglio provinciale ha approvato nei giorni scorsi, con il voto favorevole della maggioranza e quello contrario dell’opposizione di centro destra, il rinnovo per il triennio 2007-2009 della “Convenzione quadro per l’autonomia” stipulata tra la Provincia di Modena, l’Ufficio scolastico provinciale e i dirigenti delle 31 scuole superiori del modenese.

La convenzione prevede l’assegnazione alle scuole di un budget complessivo di un milione e 182 mila euro da destinare alla manutenzione ordinaria e al funzionamento degli istituti, il monitoraggio a supporto della qualità dei servizi scolastici e l’assegnazione e l’utilizzo delle strutture edilizie.

Aprendo il dibattito, Cesare Falzoni (An) ha posto l’attenzione sulle attività di insegnamento della lingua italiana e sulle attività di integrazione per gli studenti stranieri previste dalla Convenzione per sottolineare che “la difficoltà di inserimento non è sempre e semplicemente quella di chi proviene da una cultura diversa, ma anche quella di chi non vuole inserirsi nella nostra realtà. Allora mi chiedo se questa volontà di integrazione non sia da una parte un po’ forzata e dall’altra il tentativo di costringere gli insegnanti a fare qualcosa che non possono fare, perché se uno non si vuole inserire non c’è modo di convincerlo”.

Sul tema “della possibile ma improbabile integrazione degli immigrati” è intervenuto anche Giorgio Barbieri (Lega Nord) affermando che “il problema è che la qualità dello studente è stabilita non in base alle sue conoscenze ma all’età anagrafica e quindi succede che in alcune classi ci sono studenti che non parlano nemmeno l’italiano. Questo provoca uno spaventoso appiattimento verso il basso e le eccellenze praticamente si estraniano. Se il livello della scuola è questo, cosa possiamo pretendere dai diplomati che escono dai nostri istituti?”.

Claudia Severi (Forza Italia) ha chiesto chi ha la responsabilità della gestione del riscaldamento “perché spesso nelle scuole la temperatura è altissima con grave disagio per studenti e insegnanti ed enorme spreco di energia”.

A favore della firma della Convenzione si è dichiarata Caterina Liotti (Ds) che l’ha definita “un importante risultato del ruolo di coordinamento della Provincia, ancora più significativo perché i presidi delle superiori vi hanno aderito unanimemente, ritenendola efficace rispetto agli obiettivi, anche gestionali, delle singole scuole”. A proposito dell’inserimento degli studenti stranieri, Liotti ha affermato che “la convenzione migliora la qualità dell’offerta formativa con l’obiettivo di dare a ciascun allievo ciò di cui ha bisogno, senza immaginare classi particolari, segregate o differenziate”.

Marisa Malavasi (Forza Italia) ha rimarcato il fatto che “non è stato possibile incontrare direttamente né i rappresentanti scolastici né quelli dell’Ufficio scolastico provinciale, quindi quello che leggiamo nella convenzione va tutto bene, ma è solo sulla carta, non abbiamo potuto ascoltare la voce dei protagonisti”.

Per Elena Malaguti (Margherita) “è da apprezzare l’attenzione al problema del trasporto scolastico che è un elemento critico, sul quale la Provincia si è attivata e qualche miglioramento si è già avvertito. Un altro elemento importante è il continuo ascolto delle scuole per quanto riguarda l’assegnazione delle aule e degli edifici che permette di organizzare meglio le cose e di contenere i costi”.

Silvia Facchini, assessore provinciale all’Istruzione, ha concluso il dibattito chiarendo che “il problema del riscaldamento scolastico, che affrontiamo con l’assessorato all’Edilizia, esiste soprattutto nelle vecchie strutture, in alcune delle quali stiamo sostituendo gli impianti, prevedendo budget per manutenzione straordinaria. Nelle nuove strutture e negli ampliamenti invece c’è una grande attenzione alla bioedilizia e al risparmio energetico”.

A proposito dei progetti di inserimento degli studenti stranieri, invece, l’assessore ha precisato che si prevedono due elementi: “La prima parte del progetto prevede l’alfabetizzazione dei nuovi arrivati e fa capo all’istituto Selmi che gestisce un budget destinato a questo scopo e dispone di un elenco di “alfabetizzatori” da mettere a disposizione degli insegnanti che ne fanno richiesta. La seconda riguarda invece le competenze specialistiche e consiste nell’insegnare ai ragazzi stranieri già in Italia da qualche tempo, il linguaggio speciale della materia che studiano, che sia la chimica piuttosto che la fisica o altro. E sono entrambi progetti che ci sono stati richiesti dalle scuole”.