L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena all’avanguardia nella chirurgia en-doscopica rinosinusale e basicranica. I maggiori professionisti ed esperti di questa disciplina, relativamente nuova, che si occupa dell’area di confine tra il naso e il cervello (base del cranio anteriore), si riuniranno a Modena l’1 e 2 febbraio per un workshop avanzato.

Il convegno è organizzato dalla Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, diretta dal dottor Livio Presutti, in collaborazione con il professor Luigi Chiarini, ordinario di Chirurgia maxillo-facciale, e con il professor Giampietro Pinna, direttore della Neurochirurgia del Nuovo Ospedale Sant’Agostino – Estense.

L’iniziativa, che si terrà al Centro Servizi Didattici della facoltà di Medicina e Chirurgia (largo del Pozzo 71), porrà l’attenzione sui vari tipi di approccio terapeutico avanzato ai seni paranasali e al basicranio, sottolineando l’efficacia di risultati terapeutici che si possono ottenere dalla combinazione di interventi per via endoscopica e per via esterna, che rivalutano l’importanza di definire per questo ambito chirurgico sinergie polispecialistiche.

Negli ultimi anni la chirurgia endoscopica rinosinusale ha ottenuto grandi risultati, aumentando il ricorso a pratiche mininvasive: grazie all’impiego delle fibre ottiche, il chirurgo può eseguire interventi di grande precisione e sicurezza. Le nuove tecnologie permettono, inoltre, di estendere la gamma di patologie che possono essere curate in endoscopia: attraverso i seni paranasali, infatti, il chirurgo può accedere all’area basicranica e, quindi, di intervenire in maniera mininvasiva su numerose patologie che, prima, necessitavano di complessi interventi per via esterna. Questo, ovviamente, permette maggior sicurezza e decorsi postoperatori più brevi e meno traumatici.

La Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena ha raggiunto eccellenti risultati nell’endoscopia rinosunusale e basicranica, attestati da una pratica collaudata già da alcuni anni, che ha consentito di intervenire con successo sull’ipofisi, di riparare fistole rinoliquorari e di asportare tumori nella base cranica.

“La nuova metodica rende necessario un approccio multidisciplinare al problema – ha commentato il dottor Livio Presutti, direttore della Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria – perché nelle patologie del basicranio si incontrano tre discipline: otorinolaringoiatria, chirurgia maxillo-facciale e neurochirurgia. Il lavoro in équipe produce risultati migliori sia come outcome in senso stretto, sia come crescita professionale del singolo, che acquisisce capacità tecniche fino a poco tempo fa impensabili”.

I principali temi affrontati nel corso della due giorni modenese saranno: le resezioni cranio – facciali nella patologia neoplastica maligna etmoidale; gli approcci endoscopici e trans-facciali; il trattamento della patologia traumatica. Dal punto di vista didattico verrà dato grande spazio alla chirurgia in diretta con la possibilità per l’uditorio di porre domande all’equipe che sta operando.