Sfiorata l’ennesima tragedia ieri a Modena in tema di infortuni sul lavoro in una cava di ghiaia sul Secchia. Le cadute dall’alt continuano ad essere una tipologia di infortunio difficile da aggredire e ogni anno nella nostra provincia numerosi sono i
casi di cadute con conseguenze gravi o addirittura fatali.


Si è appena conclusa a Napoli la seconda Conferenza governativa nazionale che aveva ad oggetto proprio il tema della prevenzione degli infortuni sul lavoro (la prima si è tenuta a Genova nel 2000).
I due giorni di lavori si sono conclusi con un documento finale che detta numerosi indirizzi finalizzati a contrastare la piaga degli infortuni:
campagna di diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro, potenziamento dell’informazione e della formazione, inserimento delle tematiche inerenti a salute e sicurezza sul lavoro nei programmi scolastici e universitari, diffusione di buone pratiche e creazione di un canale televisivo digitale sul lavoro.
Non solo: anche lotta al lavoro nero e contrasto al lavoro precario quali fattori che contribuiscono a mantenere troppo alto, per un paese che vuol
dirsi civile, il numero degli infortunati o di coloro che subiscono malattie di origine professionale.

Anche il potenziamento del ruolo del rappresentante dei lavoratori alla sicurezza (RLS) è uno dei punti forti del documento di Napoli. A Modena la percentuale di presenza dei rappresentanti alla sicurezza nelle aziende
(obbligatoria per legge) è abbastanza elevata, tuttavia sono pochi coloro che vengono tenuti dalle aziende nella dovuta considerazione. Per le
aziende costituiscono fattori di disturbo più che opportunità da cogliere e valorizzare. In realtà il rappresentante è spesso in grado di cogliere,
grazie alla propria esperienza lavorativa e quella dei colleghi, degli aspetti che non essendo evidenti, ma insiti nell’organizzazione del lavoro,
sfuggono spesso anche allo specialista più esperto.

La Cgil si augura che la volontà del Governo di giungere ad un accorpamento in un Testo Unico delle decine di norme oggi esistenti in tema di
sicurezza, porti davvero a garantire ai rappresentanti alla sicurezza un ruolo più partecipativo nella gestione della sicurezza.

Positivo ai fini della prevenzione degli infortuni quanto stabilito dalla Legge Finanziaria che prevede che l’azienda che affidi dei lavori in
appalto, in caso di infortunio occorso ad un lavoratore della ditta appaltatrice, risponda in solido dell’eventuale danno exta-Inail cagionato
al lavoratore. Questo nelle intenzioni del legislatore dovrebbe obbligare la ditta appaltante a comunicare alla ditta appaltatrice che, ad esempio, il tetto del capannone che deve essere riparato è molto danneggiato e potrebbe crollare. Se il committente non comunica ciò, risponde in solido di eventuali danni che dovessero occorrere al muratore dipendente della ditta appaltatrice, nel caso in cui questi precipitasse dal tetto crollato.

(Dipartimento Salute e Sicurezza Cgil Modena
Sindacato Edili Fillea/Cgil Modena)