“Che quello abitativo sia il principale e più preoccupante dei bisogni registrati nella nostra città è un elemento che non necessita certo di prove. Ed è un bisogno che riguarda famiglie italiane, sassolesi, e non solo straniere”.
“Questa è la premessa al ‘Protocollo di intesa tra i Comuni di Sassuolo, Formigine, Fiorano e Maranello, le associazioni della proprietà edilizia, le confederazioni sindacali e le organizzazioni sindacali degli inquilini sulle politiche abitative’ firmato nel maggio 2006, nel quale si affidava agli Uffici casa dei Comuni il compito di ‘incentivare alla locazione i proprietari di alloggi attraverso la costituzione di garanzie fornite dall’ente pubblico a favore degli stessi per ampliare il numero degli alloggi disponibili sul mercato dei contratti a canone concordato e/o agevolato e quindi favorire il generale contenimento dei canoni di locazione e garantire ai proprietari degli alloggi il pagamento dei canoni di locazione’.
La lettera inviata nell’aprile scorso ai proprietari di seconde case rientra nelle attività previste dal Protocollo: informare i proprietari di seconde case che, nel caso in cui si rendessero disponibili a dare in locazione alle condizioni previste del Protocollo, il Comune garantisce il puntuale pagamento del canone di locazione, il rilascio dell’immobile in caso di necessità del locatore anche prima della regolare scadenza contrattuale, mediante congruo preavviso, la riconsegna dell’alloggio alla scadenza del contratto nelle medesime condizioni in cui era stato concesso in locazione.
Nessuna pressione, quindi, ma solo doverosa informazione ai potenziali destinatari dell’intervento del Comune. La lettera infatti ha finalità meramente informativa circa l’esistenza di un’iniziativa istituzionale che ha tra gli altri, lo scopo di reperire alloggi sfitti per destinarli alla locazione a persone o nuclei familiari che riscontrano gravi difficoltà ad agire nel mercato locatizio.
Date queste premesse, non si riscontrano profili di violazione del diritto alla riservatezza dei soggetti destinatari della comunicazione in oggetto, in quanto l’amministrazione comunale di Sassuolo ha utilizzato dati in suo possesso o che comunque lo stesso ente può utilizzare in virtù di accordi ed intese con altre pubbliche amministrazioni, detentrici degli stessi.
Rispetto all’informazione diretta ai proprietari, questa è avvenuta in un’ottica non di concorrenzialità con le agenzie immobiliari, ma di alternatività con le stesse, essendo gli alloggi destinati esclusivamente a fasce sociali deboli.
Come ho ricordato all’inizio, il bisogno abitativo non è un problema dei soli immigrati. Gli appartamenti presi in affitto dal Comune verranno infatti assegnati alle famiglie che ne fanno richiesta all’agenzia casa attraverso una graduatoria che tiene conto, oltre della situazione economica del nucleo famigliare definito dall’ISE, anche di criteri di priorità individuati dal protocollo firmato nel maggio 2006 e che sono:
– nuclei familiari con sfratto esecutivo (esclusi quelli per morosità, salvo le situazioni segnalate dai Servizi Sociali);
– nuclei mono parentali con figli minori;
– nuclei familiari in cui sia presente un componente con handicap psico-fisici o
– invalidità superiore al 66%;
– nuclei familiari composti da un anziano solo o da anziani pensionati;
– nuclei familiari con figli minori;
– nuclei familiari formato da coniugi o conviventi da almeno 2 anni, a patto che entrambe le persone formanti la coppia non abbiano superato i 32 anni di età alla data di presentazione della domanda”.