Sono trascorsi sette mesi da quando il Consiglio comunale di Modena si è riunito per discutere del futuro del Mercato ortofrutticolo all’ingrosso che ha attualmente sede in via del Mercato. Delle analisi e delle proposte emerse allora nessuno più parla e dall’amministrazione comunale non arrivano segnali in merito al percorso di riqualificazione del MOI. Purtroppo però si avvicina la data del 31 dicembre 2007, data in cui il MOI chiuderà i battenti, senza che gli operatori e tutti i cittadini – che da anni lì continuano ad acquistare frutta e verdura – sappiano quale sarà il futuro del Mercato Ortofrutticolo all’Ingrosso.


Per questo motivo Confesercenti Modena, durante la conferenza stampa che si è svolta questa mattina nella sede provinciale di via Santi, convinta del ‘valore sociale’ e del ruolo che ricopre il Mercato, oltre a sollecitare il Comune a convocare gli operatori economici, i produttori agricoli, i grossisti e i rappresentanti delle associazioni di categoria per fare il punto sulla vicenda, ha avanzato una propria proposta che punta non solo ad evitare la chiusura ma anche ad una rilettura e quindi ad una riorganizzazione dell’intera area adibita al commercio, sull’esempio di altri importanti mercati all’ingrosso presenti in alcune città italiane.

Il MOI ogni anno movimenta 200 mila quintali di prodotti e ha un bacino d’utenza di mezzo milione di residenti, oltre ad essere un canale di approvvigionamento essenziale per centinaia di esercenti al dettaglio di frutta e verdura, di pane, pasticceria e dolciumi, per esercizi ricettivi, ristoranti, bar, ambulanti e servizi collettivi di ristorazione del nostro territorio.

“Il Mercato Ortofrutticolo all’Ingrosso – spiega il presidente di Confesercenti Area di Modena, Massimo Silingardi – nasce come sostegno al commercio al dettaglio che trova una fonte di approvvigionamento di prodotti di qualità a prezzi accessibili, che consente agli operatori specializzati di reggere la concorrenza della grande distribuzione organizzata e di garantire un servizio di vicinato apprezzato dai consumatori modenesi. Chiuderlo significherebbe costringere il commercio al dettaglio a recarsi al Mercato ortofrutticolo di Bologna per l’approvvigionamento delle merci con conseguente aggravio dei costi di gestione che inevitabilmente si ripercuoterebbero sui prezzi al consumo. Maggiori costi che non tutte le imprese a prevalente conduzione familiare sarebbero in grado di sostenere”.

L’indagine che l’amministrazione comunale ha commissionato nei mesi scorsi a Nomisma (presentata tra l’altro ai consiglieri comunali in aula) avanzava tre ipotesi per il destino del MOI: la chiusura del mercato; l’apertura di una nuova struttura a valenza provinciale; il trasferimento dalla sede attuale di via del Mercato a una nuova area.

Confesercenti è convinta che possa esservi anche un’altra soluzione: costituire una società consortile a responsabilità limitata con capitale sociale a maggioranza pubblica (Comune di Modena 54%, Camera di Commercio 24%, Provincia di Modena 10%) e il resto ai privati grossisti e al dettaglio. Come nel caso del Mercato generale di Bolzano per il quale è stato costituito un “Consorzio per la realizzazione e gestione del Mercato generale all’ingrosso” al quale partecipano Comune di Bolzano, Provincia autonoma di Bolzano, Camera di commercio (che detengono insieme l’88% della proprietà), Unione Operatori e Unione Frutta (il 12%).

Detta soluzione sarebbe la naturale conseguenza di una assunzione di responsabilità politica ed istituzionale da parte del Comune di Modena, della Provincia di Modena e della Camera di Commercio, che il caso in questione Confesercenti è convinta necessiti.

“Mantenendo vivo e riorganizzando il MOI – aggiunge Daniele Mariani, presidente nazionale di Assofrutta – si può consentire alla piccola impresa ortofrutticola di poter competere con la grande distribuzione e di garantire un imprescindibile servizio di vicinato ai consumatori. Per questo deve essere allargata la componente dei grossisti ad altri soggetti, così come deve aumentare la varietà delle merci trattate, incentivando anche la presenza di produttori locali in un’ottica di valorizzazione delle produzioni locali».
Se gli attori locali non dovessero arrivare in pochi mesi ad una trattativa, continua Mariani «si potrebbe pensare all’istituzione di un bando pubblico, teso a reperire soggetti economici non modenesi a cui affidare la gestione del nuovo Mercato Ortofrutticolo all’Ingrosso”.