Sarà un concerto di Goran Bregovic in programma sabato 7 luglio alle 21 nel cortile d’onore del Palazzo ducale di Modena la novità della sesta edizione di Rataplan, il meeting delle scuole di musica in programma dal 5 al 7 luglio per iniziativa della Fondazione Teatro Comunale, della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, del Comune, della Provincia, della Regione Emilia-Romagna, dell’Associazione regionale scuole di musica e dell’Associazione italiana delle scuole di musica.
I biglietti costano 20 euro (17 euro per under 15 e over 65) e sono in vendita dal 16 giugno alla biglietteria del Teatro Comunale di Modena, in corso Canalgrande 85.
La manifestazione, che come ogni anno precede il Festival internazionale delle bande militari, avrà infatti come ospite d’onore il 57enne musicista di Sarajevo, autore delle musiche del film di Emir Kusturica “Il tempo dei gitani”, impegnato con la sua Orchestra per i matrimoni e i funerali ad interpretare le sonorità delle fanfare tzigane, le polifonie tradizionali bulgare, le chitarre elettriche e le percussioni tradizionali con accentuazioni rock.
Il programma di Rataplan prevede inoltre una serie di appuntamenti ad ingresso gratuito: un concerto della banda giovanile svizzera di Lucerna giovedì 5 luglio alle 21 in piazza Grande, concerti jazz di gruppi giovanili venerdì 6 luglio alle 21 al parco Ferrari, in collaborazione con la Circoscrizione 4 (Duo Marmo-Cerè, Dipartimento di Jazz della scuola di musica Giuseppe Bonamici di Pisa e Gianni Vancini Sextet), meeting degli allievi di 14 scuole di musica dell’Emilia-Romagna, con concerti in sette piazze del centro storico di Modena nel pomeriggio di sabato 7 luglio.
Poi, alle 21, gran finale nel Cortile d’onore del Palazzo ducale con il concerto di Goran Bregovic. Nato da madre serba e padre croato, il musicista crea i suoi primi gruppi rock a sedici anni. “Il rock – ricorda – aveva all’epoca un ruolo fondamentale nella nostra vita. Era l’unica possibilità per poter esprimere pubblicamente il nostro malcontento senza rischiare di finire in galera, o quasi”.