Incrementare il fatturato dell’azienda, su tutti i fronti e coinvolgendo tutti i servizi; rafforzare la lotta all’abusivismo; valorizzare le risorse interne, sia umane che tecnologiche. Sono questi i punti principali della strategia che Pietro Odorici, da pochi giorni eletto presidente di Atcm Spa, intende attuare per rilanciare l’Azienda modenese di trasporto pubblico. Il piano di rilancio aziendale è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il direttore generale di Atcm Spa Claudio Cerioli.


“Atcm è un’azienda dalle grandi potenzialità – dichiara il presidente Odorici – che rappresenta un patrimonio economico e sociale della collettività modenese e che va gestito nell’interesse dei cittadini. Il progetto di rilancio dell’azienda parte dalla considerazione dei principali dati di gestione e dagli obiettivi indicati dagli enti proprietari, e sarà concretizzato mediante la razionalizzazione delle risorse e una migliore organizzazione del lavoro. L’obiettivo – sottolinea Odorici – è quello di avere un bilancio il più sano possibile, garantendo al contempo un elevato standard di servizio e mantenendo alta l’attenzione verso i bisogni concreti della popolazione”.

Aumento del fatturato
Il miglioramento dei conti aziendali passa attraverso la razionalizzazione delle risorse e dei costi di gestione e l’incremento dei fondi pubblici stanziati per le aziende di trasporto pubblico. A tale proposito, il presidente Odorici, di concerto con i rappresentanti degli enti proprietari, si attiverà in tutte le sedi istituzionali per una revisione dei corrispettivi chilometrici riconosciuti ad Atcm (tra i più bassi in regione, attestati ad 1,69 € contro una media di 1,84 €), nonché per il riconoscimento dei mancati trasferimenti regionali per il potenziamento della ferrovia Modena-Sassuolo (quasi 700 mila euro mai versati). Sono previsti, inoltre, piani strategici per il potenziamento e l’ottimizzazione dei servizi individuali a chiamata (Pronto Bus e Taxi Bus), per incrementare i servizi turistici e il trasporto su rotaia.
Lotta all’evasione
Tra i primi settori di intervento individuati dal presidente di Atcm, il contrasto all’abusivismo sui mezzi di trasporto pubblico ha un ruolo determinante. I dati relativi al primo semestre (gennaio-giugno) del 2007 parlano chiaro: a fronte di 9643 controlli effettuati, i verbali elevati sono stati 3207, con un indice di evasione (che indica la percentuale di “portoghesi” sul totale dei viaggiatori) del 3,214%. Nello stesso periodo del 2006, su 11.370 controlli i verbali elevati erano stati 1960 (con una percentuale di evasione del 1,52%). Nel 2007, quindi, è raddoppiata la percentuale di evasori scoperti e sanzionati. A partire da settembre, inoltre, saranno ulteriormente intensificati i controlli con il coinvolgimento delle forze dell’ordine e anche di istituti di vigilanza privata, proprio per garantire maggiore efficacia nelle verifiche e per aumentare la sicurezza del personale impiegato, a fronte degli ultimi episodi di cronaca che hanno visto coinvolti in aggressioni gli accertatori. Inoltre, saranno attuate nuove campagne informative nelle scuole e presso le famiglie.
Valorizzazione delle risorse interne
“E’ necessario coinvolgere il personale dell’azienda nei processi gestionali, se si vogliono raggiungere gli obiettivi posti dalla dirigenza e dai soci” afferma Pietro Odorici. Per l’autunno, è in programma una convention con tutto il personale dipendente, che ha l’obiettivo di recuperare il rapporto con l’azienda, di diffondere la mission aziendale e far crescere il rapporto di fiducia. “Se l’azienda cresce in attività e fatturato – afferma il presidente – si potrà realizzare anche un incremento occupazionale”. La salvaguardia dei livelli occupazionali e la valorizzazione delle risorse interne, sia umane che tecnologiche, avranno un ruolo di primo piano nella strategia di rilancio aziendale. Ad esempio, è allo studio la possibilità di vendere a soggetti esterni i servizi realizzati dall’officina Atcm, la cui professionalità è unanimemente riconosciuta. Per quanto riguarda il personale in organico, dopo anni di crescita numerica, dovuta all’accresciuta attività aziendale, si è deciso di bloccare il turn over. Ora, si ritiene di poter avviare una fase di confronto costruttivo con le rappresentanze sindacali e il personale stesso per definire nuove modalità di turnazione che, migliorando per quanto possibile le condizioni di lavoro, aiutino ad mantenere elevati anche gli standard di presenza.